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Genitori e figli. I disturbi della nutrizione: come riconoscerli? [VIDEO]

Disturbi della nutrizione: come riconoscerli nei nostri figli? Quali segnali? Ne parla lo psicologo Marco Catania nella rubrica SOS Genitori.

“In questo periodo si fa un gran parlare di disturbi d’ansia e di disturbi depressivi, legati spesso alla situazione epidemiologica che stiamo vivendo, ma poco, invece, si parla delle problematiche col cibo, seppure siano in crescita,” ci avverte lo psicologo.

Disturbi alimentari o disturbi della nutrizione?

Anoressia e bulimia sono tra i più conosciuti disturbi dell’alimentazione, frequenti soprattutto in un’età adolescenziale e adulta o pre adulta.

Tuttavia anche in figli più piccoli è possibile riscontrare disturbi alimentari, chiamati, in questo caso, disturbi della nutrizione, ci spiega Marco Catania. Disturbi, cioé, che riguardano un’età in cui il bambino non è nella condizione di alimentarsi in maniera autonoma.

Ecco un elenco dei principali disturbi della nutrizione.

  • PICA è un disturbo della nutrizione per il quale il bambino va a ingerire sostanze non nutritive (ad esempio, mangia carta o plastica). Chairsce lo psicologo: “Se capita una volta non è un disturbo alimentare, lo è se parliamo di una condotta continuativa di ingestione di sostanze che non rientrano nella categoria cibo; e se vi è una ricerca da parte del bambino di queste sostanze da ingerire.”
  • Disturbo da ruminazione. Il bambino mette in bocca il cibo, lo mastica, rigurgita il bolo e lo va a riprendere per ripetere questo ciclo. Il rigurgito continuo nel tempo con la stessa modalità è un elemento da attenzionare.
  • Anoressia è una parola che fa molta paura e che spesso viene associata all’adulto o al giovane adulto. Ma anche in questo caso ci sono fasce d’età più giovani che manifestano questo disturbo (a 6 o a 7 anni). I sintomi sono gli stessi, ed è importante tenerli sotto controllo perché non intervenire in tempo potrebbe avere conseguenze sullo sviluppo del bambino.
  • Obesità infantile. Si tratta di un disturbo ingiustamente sottovalutato. Infatti quando si parla di obesità infantile, si tende a non trattare l’argomento con serietà e a non percepire l’obesità come un problema. Insomma, dal punto di vista sociale la condizione di obesità sembra essere accettata e il genitore non agisce in risposta a questo disturbo, sebbene l’obesità infantile abbia poi ripercussioni successive e sia spesso collegata con altri disturbi alimentari negli anni a venire.

Disturbi sistemici

Va chiarito che spesso questi disturbi non riguardano il singolo bambino o ragazzino ma anche la sfera familiare o sociale in cui egli si trova. Ecco perché parliamo di disturbo sistemico.

L’intervento può essere fatto sul bambino, ma alle volte è necessario agire su tutta la sfera familiare, col genitore che diventa co-terapeuta per il contenimento della eventuale problematica alimentare.

Quali indici del disturbo alimentare?

  • Indice di massa corporea insolitamente alto o insolitamente basso rispetto alla media della fascia di età.
  • Diete auto assegnate? Anche questo potrebbe essere un indice di un disturbo alimentare.
  • Cambiamenti repentini nel comportamento alimentare.
  • Comportamento di ritiro sociale soprattutto in situazioni che coinvolgono il cibo.
  • Comparsa di disturbi mestruali o gastrointestinali.
Carla Virzì

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