Genova, una V liceo chiede in blocco l’esonero dall’ora di religione

È probabilmente la prima volta che capita. E per più di qualcuno vorrà pure dire qualcosa. A Genova una classe terminale, una quinta, del liceo classico Colombo ha scelto in blocco l’esonero dall’ora di religione. La richiesta collettiva di essere esonerati dall’ora di religione cattolica, di cui ha dato notizia l’edizione di Repubblica del 5 ottobre, non avrebbe precedenti. Perlomeno in Liguria.
Sempre il quotidiano riporta che l’esonero di gruppo è stato chiesto senza che esistessero conflitti con il professore di religione o ragioni particolari. La notizia ha però destato diverse reazioni. Tra cui quella del segretario dell’Unione atei e agnostici razionalisti, Raffaele Carcano, che ha colto l’occasione per tornare a presentare una proposta non certo nuova: “Chiediamo, e continueremo a farlo, l’abolizione dell’ora di religione nelle scuole”.
Ma il dirigente scolastico del liceo genovese, Enrico Bado, ha minimizzato la richiesta collettiva: non vi sarebbe alcuna motivazione logica. “Credo che sia un caso più unico che raro – ha detto il capo d’istituto – e penso anche che difficilmente si ripeterà”.
In ogni caso, il dirigente scolastico avrà sicuramente provveduto ad attivare l’ora di attività alternativa alla religione cattolica. E come lui tanti altri. Vale la pena ricordare, a tal proposito, che alle superiori, soprattutto negli istituti scolastici situati nei grandi centri (si tutti Milano), la disaffezione degli allievi per la religione cattolica negli ultimi anni è cresciuta sempre di più: tanto che nel 2012, per la prima volta le richieste di esonero avevano superato il 10%. E in alcune scuole il numero dei giovani che non si avvalgono dell’ora di religione sono più di quelli che la svolgono. Per la Chiesa cattolica ci sono buoni motivi per interrogarsi su una tendenza dalle sembianze sempre più evidenti.
Alessandro Giuliani

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