“Apprezzo il dietrofront del Governo sulla norma che incrementa di 6 ore settimanali il lavoro dei docenti, ma, ancora oggi, ci troviamo a lavorare su un testo che è quello consegnatoci dal consiglio dei Ministri, pertanto proseguiremo il nostro lavoro in commissione per scongiurare ogni ripensamento da parte dell’esecutivo.
E’ una norma che, se applicata, avrà effetti peggiorativi non solo sulla qualità della didattica, ma anche sui livelli occupazionali, e sulla quale la relazione presentata in Commissione evidenzia tutti gli aspetti di criticità formale e sostanziale. Per questo stiamo lavorando per presentare nella Commissione competente e nella Commissione Bilancio un emendamento sul quale possano convergere tutte le forze, di maggioranza e opposizione, e che preveda l’abrogazione della norma.
Il tema del lavoro degli insegnanti non può essere affrontato all’interno di una legge di stabilità e attraverso l’innalzamento di un terzo dell’orario di lavoro frontale, ma garantendo una prospettiva culturale e politica, alla quale il Parlamento e la commissione che presiedo non si sottrarranno”.
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