Categorie: Attualità

Gita vietata: aveva un preservativo

Gli hanno trovato un preservativo ancora sigillato ed è stato motivo per essere escluso dal viaggio di istruzione. Singolare vicenda al limite del paradosso in considerazione del fatto che la stessa Tv di stato sponsorizza l’uso del preservativo sia contro le infezioni e sia per evitare maternità indesiderate e si rivolge proprio ai giovani. Forse questo scolaro era troppo giovane, ma la punizione è comuqnue sproporziata, posto che meritasse una punizione.

Il provvedimento disciplinare, sottolineano le agenzie, è venuto ad un anno di distanza, mentre la vicenda è stata denunciata dai genitori del minore che frequente un istituto di Soverato.

Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Calabria a sua volta boccia la scuola e spiega: “Manca la formale comunicazione di avvio del procedimento disciplinare con la previa contestazione del fatto ai fini dell’esercizio della difesa e del rispetto del principio del contraddittorio e non sono stati salvaguardati adeguatamente e sufficientemente i diritti del minore”.

 

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Ma il caso finisce anche in Parlamento con la deputata M5S Dalila Nesci che ha interrogato per la seconda volta il ministro dell’Istruzione in seguito all’audizione del preside della scuola e dei genitori del minore tenuta lo scorso 10 giugno dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Calabria. La parlamentare 5 stelle ha chiesto al ministro, Stefania Giannini, «quali urgenti iniziative intenda assumere per accertare le responsabilità specifiche, nella fattispecie, dei dirigenti apicali dell’istituto e dell’Ufficio scolastico della Calabria, sia per verificarne l’adeguatezza rispetto al ruolo pubblico svolto, sia per consentire alla scuola in questione, dell’obbligo, di assolvere alla sua funzione educativa senza discriminazioni e penalizzazioni a danno degli studenti. La scuola – aggiunge la deputata – non ha badato alla maturazione del bambino, quasi isolato come portatore di un virus. Siamo di fronte, come ha illustrato il Garante, a mancanze pedagogiche molto evidenti della stessa scuola, che ha gestito in modo anomalo l’intera vicenda, venendo meno ai propri doveri educativi”.

Pasquale Almirante

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