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Gite scolastiche, è flop: i docenti non vogliono accompagnare gli alunni

I docenti non vogliono andare in gita e gli alunni restano a casa. Non si tratta certo di una novità, ma di una tendenza che si protrae negli ultimi anni. Lo conferma anche un recente sondaggio di Skuola.net, su 12mila alunni di medie e superiori.

Da questa rilevazione, emerge che uno studente su due quest’anno non farà il viaggio di istruzione dormendo almeno una notte fuori. Addirittura al Sud la percentuale sale al 55%.

Perché falliscono le gite

Se il rifiuto dei professori è cosa ormai nota, c’è anche una piccola percentuale di studenti che rinuncia (7%). I motivi sono in genere di natura economica (28%), ma anche perchè molti alunni non volgiono “non hanno voglia di stare con i compagni al di là del tempo passato in classe” (22%).

Il rifiuto a partire da parte dei docenti rimane comunque il motivo principale del numero sempre minore di gite scolastiche: in un caso su quattro, infatti, c’è la mancata disponibilità dei docenti. Questi, per lo più, non vogliono avere problemi, perchè le responsabilità sono tante ed i compensi sono irrisori. Insomma, il gioco non vale la candela.

Molto meno determinanti altri motivi, apparentemente più importanti, come le questioni disciplinari (decisive nel 9% dei casi) o economiche (7%) oppure l’assenza di adesioni a sufficienza (7%).

C’è però chi la gita se la organizza da solo: il 19% dei ragazzi che non partirà farà una breve vacanza con i genitori, il 16% con gli amici

Le mete più gettonate

Chi decide o ha la possibilità di partire, tuttavia, pare avere idee diverse dalle destinazioni più ricorrenti: più di uno studente su tre si muoverà alla volta di una destinazione diversa dai luoghi classici. Non solo le grandi città, ma destinazioni meno note per motivi di costi e anche di maggiore possibilità, spiega Skula.net, di “tenere sotto controllo i ragazzi”.

Ad ogni modo la maggior parte (56%) resterà in Italia (con un picco alle scuole medie: 80%). Firenze (11%), Napoli (9%) e Roma (9%)rimangono le mete più scelte. Così come, per chi andrà all’estero (44%), si confermano le città europee come Barcellona (9%, in netta risalita rispetto all’anno scorso), Londra e Berlino (8%).

Per quali motivi si va in gita

Il sondaggio rivela che le gite scolastiche vengono organizzate per l’interesse culturale (70%). Seguono (20%) i fattori economici.

Nell’organizzare il viaggio non vengono presi molto in considerazione i rischi, sia per quanto riguarda eventuali minacce terroristiche (5%) che la sicurezza del mezzo di trasporto (5%)

A proposito di mezzo di trasporto, il pullman (46%) resta il mezzo più utilizzato, specie per i viaggi nazionali, mentre invece, per quanto riguarda gli spostamenti in aereo, le compagnie low-cost (19%) vengono preferite rispetto a quelle tradizionali (17%). C’è anche un 12% che si sposta in treno verso la destinazione.

Indubbiamente la primavera (75%, 3 gite su 4) si conferma il periodo in cui si parte di più e la permanenza media è di tre giorni per una spesa tra i 200 e i 400 euro (43%), ma uno studente su quattro spenderà meno di 200 euro.

 

Fabrizio De Angelis

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