Ho letto l’articolo di Iaconis sull’impellenza di tornare gambe levate alla dad e mi permetto di dissentire: le scuole di ogni ordine e grado hanno adottato dei protocolli sicuri e lavorato alacremente tutta l’estate affinché si potesse tornare alla didattica in presenza.
Se gli studenti si assembrano e tengono comportamenti inadeguati non è colpa della scuola! Allora il sig. Iaconis sostenga anche la necessità di tornare tutti alla segregazione in casa.
Non è penalizzando il mondo della scuola che si evitano i contagi. Tenendo a casa milioni di studenti il paese rischia di nuovo di collassare.
Le famiglie sono esasperate, non possono permettersi di tornare al marzo scorso. Occorre coraggio e responsabilità. Non ci sono solo insegnanti virtuosi.
Dietro un certificato di malattia purtroppo si cela spesso una non lodevole assuefazione al sistema del ‘chi me lo fa fare?’, tanto radicata in Italia!
Stefania Bigini
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