A spiegare questa situazione al Corriere della Sera l’Associazione professionale sindacale Di.S.Conf che lancia l’appello rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Senato Pietro Grasso, al presidente del Consiglio Matteo Renzi e alla ministra dell’Istruzione Stefania Giannini.
La richiesta è un emendamento salva-presidi da far passare al Senato per stabilizzarli, dopo la bocciatura alla Camera dove la Commissione bilancio l’ha rigettata perché l’emendamento salva presidi avrebbe potuto «determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».
In una nazione precaria, che ci sia un altro manipolo di precari non fa testo, anzi lascia del tutto indifferenti i politici, mentre di costoro lo Stato si è servito per mandare avanti la scuola, come ha fatto col resto dei precari.
Sembra tuttavia che la linea del Miur sia quella di lasciare che col tempo anche questo drappello si disperda tra le sabbie del disimpegno, nell’ottica di assumere solo e sempre per concorso.
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