I videogiochi fanno male? Nel parliamo con l’esperto della rubrica SOS genitori della Tecnica della Scuola, lo psicologo Marco Catania.
Il suo intento, ci spiega, è quello di scardinare i pregiudizi nei confronti dei videogiochi che spesso vengono tacciati di fare male o comunque di avere effetti negativi sui bambini o sui ragazzi.
Ma il videogioco non è di pe sé buono o cattivo, dice l’esperto, come un film non è di per sé buono o cattivo: il videogioco è videogioco come il film è film. I videogiochi, peraltro, possono essere degli strumenti anche creativi, non solo ludici. L’utilizzo che ne faccio, poi, determinerà se il videogioco ha un effetto negativo o positivo, se funziona o se è disfunzionale.
Naturalmente si tratta di una preoccupazione legittima, specie in una fase di riadattamento e di ricollocazione nel presente, come quella che stiamo vivendo. In questa fase nascono una serie di dubbi rispetto a come vivere la la nostra normalità e quotidianità, specie nel momento in cui guardiamo ai nostri figli. Uno degli elementi che salta immediatamente all’occhio è che il tempo trascorso davanti ai videogame, alle consolle dei videogame, ai computer, è aumentato parecchio.
E, tuttavia, esercitare il gioco simbolico, anche quando comporta sconfiggere un nemico, è assolutamente sano e funzionale.
Quali linee guida generali per l’uso del videogioco? È bene sapere che ogni gioco sulla sua copertina ha un indicatore chiamato PEGI associato a un numero. Ad esempio PEGI 14, PEGI 18. Questa classificazione indica qual è la fascia d’età alla quale si rivolge il gioco o meglio sotto la quale non è consigliabile. Tale indicatore, insomma, funziona come i bollini giallo o rosso o verde nei film, a indicare se un film è adatto a tutti o solo ai maggiorenni.
Dunque, un primo consiglio, ci suggerisce lo psicologo, è quello di prestare attenzione alla classificazione del videogioco, evitando di andare a comprare un gioco PEGI 18 per un figlio di 6, 7, 8 anni, dato che quel contenuto non è pensato per lui. In sintesi, scegliamo videogiochi adattti ai bambini per i bambini e videogiochi adatti ai ragazzi per i ragazzi. In questo modo limiteremo possibili effetti negativi dei videogiochi.
Questo ci porta dritti al secondo punto: evitare di prendere decisioni sui videogiochi da acquistare. Ma, viceversa, scegliere sulla base della personalità, del carattere, del modo di essere di un figlio, e dei suoi interessi.
Il terzo ed ultimo elemento ha a che fare con le regole che do in casa o che diamo in casa per quanto riguarda l’accesso al videogioco o in generale allo schermo. Il suggerimento dello psicologo è quello di stabilire delle regole del tipo: non più di un’ora di videogioco; oppure puoi giocare anche 5 ore al giorno ma non consecutive, piuttosto con pause tra un’ora e l’altra. regole, ci ricorda Marco Catania, che siano stabilite dalla coppia genitoriale di comune accordo e condivise da entrambi genitori. Chiaramente, i genitori in prima persona devono essere un buon esempio.
L’uscita a gamba tesa del generale Roberto Vannacci sull’opportunità di creare classi separate con alunni…
Da pedagogista, saluto con grande favore la recente approvazione da parte del Senato della Repubblica…
Hanno fatto rumore e scalpore le parole del generale Roberto Vannacci sulla necessità di creare…
Fanno rumore le parole del generale Vannacci, candidato della Lega alle prossime elezioni europee: “Credo…
Sono numerosi i casi di docenti che pur essendo vincolati per un triennio avevano presentato…
In occasione dell'incontro di Papa Francesco con le Scuole di Pace, a cui ha partecipato…