Icub è nato all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, diretto dal fisico Roberto Cingolani.
Ha la forma e le dimensioni di un bambino di 4 anni, alto circa un metro, poco più di 20kg.
Corpo in lega di alluminio, ferro e plastica. Mani di metallo, muscoli ad azionamento elettrico, 2 telecamere per occhi, 2 microfoni per orecchie e uno speaker come bocca.
Il piccolo robot riconosce e interagisce con alcuni oggetti di uso comune: afferra, spinge, sposta e rovescia pesi leggeri, come palline e piccoli giochi.
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Osserva gli effetti delle azioni che compie ed impara le proprietà di ciò che tocca; sa che la palla rotola, mentre una macchinina se viene spinta da un certo lato va più distante.
Ha imparato l’uso degli attrezzi e se non riesce a raggiungere qualcosa, si guarda intorno, riconosce la paletta o il rastrello che possono aiutarlo.
Tutto questo concentrato di tecnologia si aggira per gli stand del Salone del libro di Torino. Infatti, il tema del Salone di quest’anno è Visioni.
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