Ieri 21 marzo più di 100.000 studenti hanno inondato le piazze di tutta Italia, inaugurando la primavera, nel ricordo di tutte le vittime di mafia.
Hanno dichiarato i coordinatori della Rete della Conoscenza e dell’Unione degli Studenti: “Vogliamo l’istruzione gratuita e un reddito di formazione per combattere esclusione sociale e dispersione scolastica per sottrarre terreno fertile alla criminalità organizzata, e abbattere le diseguaglianze per immaginare un nuovo modello di società fondato sulla giustizia sociale. Oggi abbiamo portato in piazza anche la rivendicazione centrale di un Codice etico sull’alternanza scuola-lavoro, che scriveremo con Libera e con tante altre realtà sociali, per liberare le scuole e la società dalla mafia, da chi sfrutta i lavoratori e devasta i nostri territori”.
A Palermo le voci dei testimoni e quelle dei familiari delle vittime hanno ricostruito la memoria antimafia negli anni delle stragi.
Davanti a centinaia di studenti, che hanno partecipato al cinema Lux a una delle iniziative promosse da Libera per la Giornata della memoria in collaborazione con l’assessorato comunale alla Pubblica Istruzione, è stato ricostruito l’itinerario umano e professionale di magistrati e investigatori a partire dal documentario dell’Ansa “L’eredità di Falcone e Borsellino”.
L’eco di quelle storie è stata riportata anche dai ricordi di due familiari delle vittime: Massimo Caponnetto, figlio di Antonino considerato il padre nobile del pool antimafia, e Rosalba Cassarà, sorella del vice questore Ninni ucciso da Cosa nostra nel 1985.
Altre testimonianze sono venute da Carmelo Pollichino e Calogero Ganci (referente di Libera Palermo) e dal sindaco Leoluca Orlando il quale ha sottolineato il valore storico delle esperienze antimafia e i cambiamenti di Palermo: “Quella che un tempo veniva identificata come la capitale della mafia oggi è capitale italiana della cultura”.
“Oggi abbiamo promosso grazie a Libera un’importante occasione per ricordarci come, accanto al valore della memoria, sia necessario un costante impegno per rinnovare la promozione della cultura in grado di ostacolare e di opporsi a quella mafiosa. E la scuola, su questo fronte, ha un ruolo decisivo” ha commentato l’assessora alla Pubblica Istruzione Giovanna Marano
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