Politica scolastica

Il blitz della Lega sulle gabbie salariali come avamposto dell’Autonomia differenziata?

Tanto tuonò finché piovve, come il vecchio progetto della Lega che da decenni è andata sibilando la necessita di istituire le gabbie salariali, quelle che negli anni delle contestazione, tra il 1968 e il 1969, furono abolite sulla spinta di forti mobilitazioni operaie, ma che oggi, a distanza di oltre 50 anni, dal profondo nord, con azione improvvisa, quasi un blitz da parte della Lega, vengono riportate in vita nottetempo, tramite un Ordine del giorno parlamentare, e che si insinuano dentro le maglie degli scarsi salari della scuola. 

Arrembaggio notturno per piazzare l’Autonomia differenziata

Sicuramente, questo arrembaggio notturno è utile a creare un avamposto per l’approvazione futura dell’autonomia differenziata che, come è noto, sarà una legge più articolata per staccare il nord dal sud, attraverso un meccanismo in cui avrebbero un certo peso i cosiddetti LEP, ovvero Livelli Essenziali di Prestazione, criteri per determinare il livello di servizio minimo che dovrebbe essere garantito in modo uniforme sull’intero territorio nazionale. Una invenzione insomma per far credere più dolce la pillola. 

Rapporto Swimez conferma i pericoli dell’Autonomia differenziata

Che sia un imbroglio infatti lo certifica anche il Rapporto SVIMEZ 2023, diffuso nei giorni scorsi, secondo il qualeL’autonomia differenziata espone l’intero Paese ai rischi di una frammentazione insostenibile delle politiche pubbliche chiamate a definire una strategia nazionale per la crescita, l’inclusione sociale e il rafforzamento del sistema delle imprese”. 

Fratelli d’Italia: fratelli nel voto e non in frittata

In ogni caso, anche questo allarme di un Istituto di ricerca indipendente non pare interessare, non già solo il gruppo politico legato al senatore Calderoli, incaricato di strutturare la Legge, ma neanche quello legato al partito dei Fratelli d’Italia che ama intrattenersi con enfasi sui concetti di Patria, Nazione, Famiglia, Unità nazionale ecc. ecc., facendone cavali di battaglia per confermare la propria visione di parità, di uguaglianza e di fratellanza (non si chiamano infatti Fratelli?) fra cittadini lungo lo Stivale.

Due categorie di docenti

Tuttavia, la parità e l’uguaglianza si raggiungono invece non mortificando ulteriormente le regioni del sud, come certifica SVIMEZ, né tantomeno i salari fra, come ama dire la destra di Meloni, ma in campagna elettorale, docentitaliani del sud e docenti italiani del nord. 

Che se passasse questo Ordine del giorno con “una quota variabile di reddito temporaneo correlato al luogo di attività”, sarebbe una vera discriminazione, una frattura, una  distinzione che umilierebbe ancor di più non solo la classe dei docenti ma anche tutto il mezzogiorno. E come se facesse parte, questa zona meridionale, di un’altra Nazione e di un’altra Patria.  Anche perché, e non c’è bisogno di essere economisti, dei motivi ci saranno se qualche prodotto, alimentare soprattutto, costa qualche centesimo in meno al sud.

Valditara, da leghista, pienamente d’accordo sulle gabbie salariali

Il fatto poi che lo stesso ministro Valditara abbia ventilato nei giorni passati la possibile implementazione della disparità di retribuzione, su cui declama il suo pieno accordo e connivenza, conferma in qualche modo la vecchia concezione leghista della secessione economica e sociale dal Sud, dove però questo partito ha pure rappresentanza nel parlamento isolano che è il più antico d’Italia.

Un modo per dividere i prof del nord e i prof del sud?

Sicuramente, questa sortita della Lega al Parlamento, organizzata nottetempo, dovrà subire altri passaggi, anche contrattuali e sindacali, ma sembra sufficiente per interpretare politicamente altre uscite a danno del mezzogiorno. E serve pure a innescare sicuri malintesi e sicure scaramucce pecuniarie, nel senso dell’avere più soldi da una parte e meno dall’altra, fra prof del nord e del sud, a smembrare ancora di più l’unità, già smembrata,  di questa classe di intellettuali della scuola italiana.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Premio “Storie di alternanza”, al via le iscrizioni: c’è tempo fino all’11 ottobre 2024

Il Sistema delle Camere di Commercio italiane, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e del…

13/05/2024

Torna Maker Faire Rome, candidatura delle scuole entro il 3 giugno 2024

La Maker Faire Rome - The European Edition 2024 è giunta alla sua 12esima edizione.…

13/05/2024

Erasmus+, seminario nazionale Trieste: incentivare la partecipazione civica attraverso progetti di mobilità

L’Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE, in sinergia con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’USR-Ufficio…

13/05/2024

Calendario scolastico 2024/2025, ecco le regioni che hanno deliberato [AGGIORNATO con Liguria]

Diverse Regioni hanno già deliberato il calendario scolastico per il 2024/2025, stabilendo le date di…

13/05/2024

Prove Invalsi, una maestra: “Ho visto bimbi tremare di paura, sopraffatti da ansia di prestazione. Esperti, avete fallito”

In questi giorni sono somministrate nelle varie scuole le prove Invalsi. Sono molti coloro, tra…

13/05/2024

Tfa sostegno estero, gli specializzati in Italia si ribellano: “Il Ministero rinunci ai favoritismi”

In attesa dell'emanazione dell'ordinanza ministeriale per l'apertura delle GPS, che oramai ha assunto i contorni…

13/05/2024