Il Digital Storytelling in presenza, in DAD oppure in DDI, risulta efficace perché offre agli studenti l’opportunità di esercitare abilità di pensiero critico e laterale per una applicazione autentica delle abilità di ascolto attivo, del parlato raccontato, della lettura e della scrittura condivisa di “storie”.
In altre parole, il digital storytelling è molto più di un puro esercizio narrativo, non si esaurisce in una pratica di scrittura creativa, ridurlo a un gioco linguistico, a un racconto rovesciato, a una storia a bivi, a un’intervista impossibile, significa non coglierne le potenzialità.
Perché lo storytelling in versione digitale? Perché il computer e la rete sono ottimi strumenti per catturare l’attenzione dei bambini e dei ragazzi e li predispongono all’apprendimento significativo, quello che resta perché lo hai voluto, lo hai scelto, ti sei divertito a farlo, lo hai sperimentato in modo pratico battendo i polpastrelli su una tastiera. I filtri affettivi si abbattono, i pregiudizi verso la scuola svaniscono, l’odio per le regole della lingua scompare, e lo studente apprende con gioia piuttosto che con fatica.
Su questi argomenti il corso Il Digital Storytelling per una didattica condivisa e partecipata a cura di Nuccia Silvana Pirruccello, in programma dal 9 febbraio.
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