Attualità

Il Dsga fa shopping coi soldi della scuola, il preside lo denuncia: interdetto per sei mesi

Un direttore dei servizi generali e amministrativi di un istituto tecnico fiorentino si appropria di diversi beni scolastici. E anche di somme importanti, pari diverse migliaia di euro. Viene scoperto e interdetto per sei mesi dai pubblici uffici, una pena pesante che lascerà una traccia indelebile, fortemente negativa, nella carriera del dipendente pubblico.

Il tentativo del direttore di coinvolgere il dirigente

A far scattare le indagini è stata la denuncia presentata ai carabinieri dalla sua dirigente scolastica. Sentito dagli investigatori, l’uomo ha dichiarato che gli acquisti erano stati tutti approvati dalla dirigente, circostanza che sarebbe stata poi smentita dagli accertamenti successivi.

Le indagini hanno confermato che il direttore dei servizi generali e amministrativi, un 53enne residente a Campi Bisenzio (Firenze), ha effettivamente commesso il reato di peculato.

Ha fatto pure incetta di computer e telefoni cellulari

Il provvedimento – scrive l’agenzia Ansa – è stato disposto dal gip di Firenze Sara Farini su richiesta della procura.

Secondo quanto ricostruito, tra il 2011 e il 2017, quando ricopriva lo stesso incarico presso un istituto comprensivo scolastico di Firenze, il 53enne si sarebbe appropriato di vari strumenti elettronici acquistati a nome della scuola, tra cui due telefoni cellulari, un notebook, un monitor e due macchine fotografiche digitali, e di oltre quasi 18mila euro, di cui sarebbe entrato in possesso liquidando abusivamente a suo favore, anche per fare shopping, mandati di pagamenti con causali generiche, relative ad attività extrascolastiche in realtà da lui mai eseguite.

Rispetto alla vicenda, davvero malsana, va rimarcato il ruolo decisivo del preside: in questi giorni in cui si parla molto dei dirigenti scolastici, con il concorso appena avviato, questa denuncia conferma l’importanza di avere a capo degli istituti scolastici dei dei presidi competenti e consapevoli della responsabilità che sono chiamati a condurre.

Alessandro Giuliani

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