Il governo Renzi, espressione di una mediocrità abissale e sconsolante

Quando c’era Berlusconi al governo, gli italiani perbene già avevano intuito che quel governo di centro-destra sarebbe stato il peggior governo dal dopoguerra, Berlusconi e i suoi ministri incapaci, avrebbero (ed hanno) letteralmente sfasciato lo stato sociale e la scuola pubblica.

Tra i peggiori ministri dell’era berlusconiana (ormai è storia quindi possiamo emettere un sereno giudizio a posteriori come ci ha insegnato Benedetto Croce) di fatto è entrato a pieno titolo  nel guinness dei primati per aver dimostrato in modo egregio soltanto mediocrità politica e culturale, il signor Brunetta, sedicente economista, esecutore della incapacità politica dei governi berlusconiani, il quale fortunatamente ex ministro, può essere definito, (dalla storia si intende, il Robin Hood dei ricchi: ha tolto ai poveri per dare ai ricchi; questo è stato il berlusconismo.

Ma con il tramonto del berlusconismo eravamo convinti e addirittura c’eravamo illusi che forse le cose sarebbero cambiate in meglio, che sarebbe rifiorita una classe dirigente lungimirante e seria nell’interesse del Paese in primis. Invece ci siamo resi conto, scomodando ancora il giudizio storiografico crociano, che al peggio non c’è mai fine.

Ed ecco un signore di nome Renzi, spuntare dal nulla, senza nessun mandato popolare, senza nessuna legittimazione democratica ma con la sola complicità delle lobby finanziarie, delle banche e dei poteri forti, eccolo sistemato e collocato ad arte spudoratamente nelle stanze del potere, un potere pubblico ormai asservito di fatto agli interessi forti dei privati, degli interessi capitalistici più beceri e pericolosi per la società civile, ce lo siamo ritrovati alla guida di un governo illegittimo, un governo appunto espressione di una mediocrità  abissale e sconsolante, insomma un capo del governo fantasma, esperto solo in chiacchiere demagogiche e fumose, noto solamente per le sue capacità innegabili di comico.

Il governo (illegittimo) di Renzi ora vuole togliere anche le pensioni di reversibilità alle povere vedove, vuole aumentare gli stipendi ai pubblici dipendenti di 2 euri lordi al mese, (per carità potrebbero arricchirsi) la sanità pubblica di fatto non esiste più, la povera gente dovrà andare in centri sanitari privati, per fare esami diagnostici, o per essere curati, ovviamente se ne avrà la forza economica.

La visione politica distorta di questo governo di dilettanti è ormai chiara a tutti; sfasciare lo Stato sociale per far posto ai privati in tutti i settori, ecco la visione del neoliberismo capitalistico becero e immorale del governo Renzi. E’ la fine dello Stato sociale? Gli italiani devono pretendere di andare presto al voto, è un dovere morale riappropriarsi dell’unico strumento democratico che ancora esiste: le libere elezioni.

Il renzismo ormai è diventato sinonimo degli interessi dei poteri forti, come direbbe il grande filosofo del linguaggio Noam Chomsky: “Ogni vita volta verso il denaro è una morte, una multinazionale è più vicina al totalitarismo di qualunque altra istituzione umana”.  Riflettiamo.

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