Una riforma, quella di portare i licei da 5 a 4 anni, che se entrasse a regime in tutte le scuole d’Italia potrebbe portare anche 1 miliardo e 380 milioni di risparmi.
Lo scrive il Sole 24 Ore che ricorda come in pratica si siano persi 15 anni visto che se ne parlò per la prima volta ai tempi del ministro Luigi Berlinguer che proponeva “un primo ciclo di 7 anni seguito da un secondo ciclo articolato in un biennio comune e in un triennio specifico per i diversi indirizzi. La riforma però non si fece più”, fino ad arrivare a Francesco Profumo secondo il quale l’abbreviazione si sarebbe dovuta ricavare da una riduzione del secondo ciclo che sarebbe stato accorciato di un anno.
“Secondo le stime di allora l’intervento avrebbe prodotto 1 miliardo e 380 milioni di risparmi con la soppressione di 40mila cattedre, i docenti cioè impegnati nelle classi quinte di tutte le superiori d’Italia”.
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Per fare tuttavia, continua Il Sole 24 Ore, un confronto con i 27 paesi Ue, bisogna precisare che essi si dividono “abbastanza equamente tra quelli che terminano il percorso scolastico a 18 anni (13 paesi, tra cui Spagna e Francia ) e quelli, come l’Italia , la Germania, la Danimarca che lo terminano a 19 anni, con «una leggera prevalenza di questi ultimi» (15 paesi in tutto)”. Romania e Finlandia, invece, offrono due opzioni: 18/19 e 17/19 se si continua il ciclo di studi.
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