I lettori ci scrivono

Il tempo passa ma le cose non cambiano

Mi chiamo Rita Belluzzi e, dato che dopo molti mesi di richiesta di spiegazioni non ho trovato alcun riscontro soddisfacente, ho deciso di scrivere una lettera comune agli “organi competenti” (la mail di Elior non esiste nel web) per portare a conoscenza di una situazione, secondo me, abbastanza incresciosa e pericolosa per la salute degli alunni della scuola dell’Infanzia di sesto San Giovanni.

Sono una collaboratrice scolastica che sino all’anno scorso ha lavorato in altre città (Milano compresa) e mai un collaboratore – e sottolineo mai – si è cimentato nel taglio e maneggio della frutta e del pane… Trovo poco igienico che un collaboratore scolastico, in barba a tutte le norme igienico sanitarie e H CC P, tra un cambio di mutande, un sederino da pulire, un bambino che si fa la pipì addosso (perché nell’ora di pranzo tutti bambini vanno in bagno prima di mangiare e queste cose succedono) debba pulire, sbucciare e porzionare la frutta e tagliare il pane.

Ho chiesto spiegazioni alcuni giorni fa all’azienda che è venuta a fare un controllo nella scuola dove io lavoro e ho capito perché ciò avviene: molti anni fa i collaboratori erano numerosissimi (un esempio di proporzione è la scuola dove io lavoro anni fa c’erano tre sezioni per cinque collaboratori, oggi ci sono quattro sezione per due collaboratrici…) quindi c’era la possibilità di dedicarsi a queste mansioni (taglio frutta eccetera) perché altri colleghi potevano dedicarsi ai bambini nei bagni eccetera senza nessun incrocio cacca/frutta/mocci/pipì/pane/vomito. Purtroppo i tagli del personale non hanno tenuto conto delle mansioni che i collaboratori fanno per favorire la mensa… Nota a margine: a Milano ci sono delle stanze adibite a refettori dove i collaboratori non possono mettere piede dentro, non solo a Milano ma anche altrove… A sesto San Giovanni i bambini mangiano nella stessa aula dove lavorano…

Ora mi chiedo: secondo voi (parlando per esempio della materna dove io lavoro) vi sembra umanamente possibile che due collaboratrici (e a volte una sola quando l’altro si ammala) in pochi minuti possono pulire, sbucciare porzionare 100 frutti e 100 panini? Se non sono 100 poco ci manca. Aggiungo che tutto questo deve assolutamente vedere le norme igienico sanitarie non rispettate: giusto ieri una collega del plesso mi ha detto che soffre un po’ di tempo a questa parte di una grave parassitosi intestinale che non riesce a debellare nemmeno con gli antibiotici più forti… Attendiamo che qualche bambino si ammali e vediamo di chi è la responsabilità.

Io non so che accordi sono stati fatti in passato tra il Comune e la mensa, sicuramente oggi tempi sono cambiati e le mansioni da rivedere (magari responsabilizzando un po’ le signore scodellatrici che, nonostante l’abbondante tempo che avanzano, assolutamente non hanno come compito il taglio della frutta nonostante abbiano delle cucine pulire dove fare questo lavoro mentre noi lo facciamo un po’ dove capita…

Ma se non ce l’hanno loro addette mensa, perché è un compito assegnato ai collaboratori che nel contratto collettivo hanno in primis sorveglianza e pulizia? In cambio di un pasto? A Milano i collaboratori non entrano in refettorio, mentre i bambini mangiano puliscono la scuola in primis i bagni la quale la trovo una cosa assolutamente più igienica mentre dove io lavoro sia appena il tempo di pulire i bagni una volta al giorno, Inoltre ci sono quattro sezioni e noi siamo in due chiuse dentro due aule, gli altri bambini di 4 e 5 anni cosa sono figli di nessuno e non c’è qualcuno a sorvegliare i bagni a mezzogiorno? Invece a Milano il collaboratore resta fuori a disposizione dei bambini che vanno in bagno di qualunque età e nel frattempo pulisce bagni e le classi, altro che pranzare!

Rita Belluzzi

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