Il disegno di legge “Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo”, che in questi giorni è all’esame della Commissione Lavoro della Camera, sta già provocando perplessità e polemiche anche nel mondo della scuola.

Impronte digitali per controllare l’orario di servizio

I problemi maggiori riguardano l’introduzione di nuovi sistemi di rilevazione della presenza in servizio dei dipendenti (docenti, Ata e dirigenti scolastici).
Il ddl prevede l’uso dei dati biometrici del personale (per esempio impronte digitali) ma stabilisce anche che per l’acquisto della strumentazione necessaria il Ministero dell’Istruzione dovrà fare fronte con le risorse già disponibili.

Tutto a spese delle scuole

Se si considera che i punti di erogazione del servizio scolastico sono oggi più di 40mila (bisogna calcolare infatti non solo le 8mila “presidenze” ma anche tutti i plessi scolastici dipendenti) è del tutto evidente che il costo dell’operazione non sarà affatto irrilevante ma inciderà in modo significativo sui bilanci scolastici.

La protesta dell’ANP

C’è poi un’altra questione: il provvedimento dispone che queste misure debbano valere anche per i dirigenti scolastici che però, per contratto, non sono sottoposti al rispetto di un preciso orario d’ufficio.

“Questa disposizione – fa sapere il presidente dell’ANP Antonello Giannelli – ci trova decisamente contrari; si tratta a nostro parere di una decisione concettualmente sbagliata oltreché offensiva”.
“Il ruolo del dirigente –
spiega Giannelli – non può essere sottoposto a questo genere di controlli e la sua valutazione non può essere frutto del solo conteggio delle ore passate a scuola, in quanto la qualità della prestazione non dipende dal tempo trascorso in ufficio, ma dal livello di raggiungimento dei risultati in relazione agli obiettivi assegnati. E’ pertanto fondamentale, piuttosto, l’introduzione di un serio sistema di valutazione dei dirigenti della scuola che non sia inutilmente burocratico e che consenta in modo trasparente ed oggettivo adeguate differenziazioni e valorizzazioni”.

Secondo l’ANP “sarebbe erroneo pensare di raggiungere l’obiettivo di maggiore efficienza ed efficacia del sistema dell’Istruzione attraverso metodi offensivi della dignità dei professionisti e lesivi dell’autonomia della figura dirigenziale prevista dall’ordinamento”.