Interrogazione dell’Idv sul Tfa

“Ho appena depositato un’interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, su sollecitazione di richieste provenienti dal mondo della scuola”. Cosi l’On. Anita Di Giuseppe.
“Tra i lasciti del Ministro Gelmini infatti c’è un decreto che disciplina lo svolgimento dei tirocini formativi attivi, ed a seguito di quella scellerata riforma ormai i TFA sono l’unico canale di accesso all’abilitazione. 
Ciò che ho voluto mettere in discussione con la mia interrogazione sono proprio i criteri di assegnazione del punteggio per l’accesso a questi TFA, criteri che evidentemente non tengono in nessuna considerazione le specificità di migliaia di docenti, specialmente in fase di regime transitorio. La prova di accesso ai TFA consiste in un test preliminare predisposto dal Ministero, in una prova scritta predisposta da ciascuna università e in una prova orale che mira a verificare le conoscenze disciplinari, relative alle materie oggetto di insegnamento di ciascuna classe di concorso, e le competenze linguistiche di lingua italiana. Inoltre il decreto stabilisce che, in caso di parità di punteggio, prevale il candidato con la maggiore anzianità di servizio. 
Ora, a fronte della drammatica condizione che riguarda decine di migliaia di docenti precari, consentire di accedere direttamente ai TFA a coloro che abbiano già una significativa esperienza sul campo sarebbe un risparmio in termini di tempi e costi organizzativi, dato che il possesso delle competenze testate nelle prove d’accesso ai TFA è già ampiamente verificato in virtù dei titoli di servizio dimostrati. 
Tanto più che da un’intervista, rilasciata il 21 marzo scorso dal sottosegretario Elena Ugolini, si evince che la batteria di test preselettivi elaborata dal Cineca risulterebbe di troppo facile risoluzione. Il problema è che, non appena qualcuno si insedia al Miur, che conosca molto poco il mondo della scuola o che sia un grosso calibro intellettuale, non fa altro che complicare le cose!”.

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