L’Associazione Scuole Sicure Abruzzo – Italia scrive una lettera al Sommo Pontefice Papa Francesco, chiedendo in modo informale sicurezza nelle scuole abruzzesi.
Nella lettera si legge: “Qui da noi sappiamo bene cosa significhi aver paura di un terremoto, conosciamo le lacrime per le vite perse sotto le macerie, per le case che sono state abbandonate, per i centri popolosi ed ora ridotti a paesi, città e frazioni fantasma, si legge nella missiva. La voce dei genitori si perde nei tanti proclami dei potenti e nelle loro promesse senza futuro. Ogni mattina i nostri figli vengono lasciati nelle scuole di questo territorio, scuole dimenticate da 40 anni, dove i soldi sono stati utilizzati inutilmente pensando all’estetica e non alla sicurezza dove l’uomo ha lucrato o si è disinteressato di quei luoghi che dovrebbero proteggere i nostri figli, di quelle stanze dove dovrebbero solo imparare, socializzare, sorridere e magari temere qualche interrogazione, avere le prime cotte, i primi migliori amici… I luoghi che sono per tutti un po’ magici quando si cresce e ci si volta a guardare il passato. Luoghi dove oggi, in caso avvenga quanto previsto dalla Commissione Grandi Rischi, una maestra deve cercare di tenere a bada le sue paure, quelle dei suoi alunni, e non può scegliere di prenderne in braccio 10 o 5 o pensare a portare in salvo il bambino disabile, il più indifeso della sua classe!”.
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