La carta del docente e gli acquisti ‘selettivi’

Sono un docente di musica di una scuola secondaria inferiore. Volevo informarla che fra le possibilità di spendere i 500 euro della Carta Docente non esiste, o non è ben specificata, quella riguardante l’acquisto di strumenti musicali o materiale inerente la musica (leggii, corde, accordatori, file musicali da scaricare, apparecchi hi-fi, mixer, amplificatori, microfoni ecc.).

Non esiste nemmeno la possibilità di acquistare apparecchi molto utili per la didattica come i proiettori digitali, che associati a un pc possono sostituire la lim. 

Non parliamo poi del materiale di consumo come le cartucce d’inchiostro per stampanti e la  carta, i cd e dvd vuoti da registrare per prepararsi le lezioni e tutto il materiale da cancelleria.

Lei potrebbe rispondermi: per certe attrezzature specifiche si rivolga alla sua scuola. Già fatto, ma mi è stato risposto che non c’erano i soldi e che la priorità andava ad altre spese, poi bisognava fare la richiesta al Dirigente, avere l’approvazione del Consiglio d’Istituto, fare la gara d’appalto e aspettare. 

Quando otto anni fa sono stato trasferito nella attuale scuola dove presto servizio, non esisteva nemmeno un apparecchio decente adatto ad ascoltare musica e io ne avevo bisogno subito, non dopo tre mesi di iter burocratico. Così ho attinto al mio magro stipendio e ho acquistato un apparecchio stereo (€ 300); non esisteva una chitarra decente o una tastiera a disposizione dell’insegnante e io ne avevo bisogno subito, non dopo tre mesi; così ho acquistato una chitarra e una tastiera (tot € 500). Non voglio dilungarmi troppo nel rendicontarLe quanto ho speso di tasca mia per crearmi in minimo di attrezzatura musicale sufficiente a svolgere il mio lavoro, le dico solo che in otto anni ho sborsato più di € 3000. 

A Lei che è una ex sindacalista chiedo: qual è quel lavoratore dipendente che per lavorare deve procurarsi tutti gli strumenti che gli occorrono? Esiste un medico che si deve portare il bisturi da casa? Esiste un’infermiera che si deve procurare a sue spese i cerotti e le garze? Esiste un operaio metalmeccanico che si deve comprare la chiave inglese, il cacciavite e il martello? Esiste un impiegato che si deve comprare il pc, i software, la carta, la stampante, le cartucce d’inchiostro, lo scanner ecc.? Gli insegnanti si sentono trattati come quei poliziotti che devono fare il pieno di tasca propria alla macchina d’ordinanza. 

Oggi c’è la Carta del Docente per comprare un indispensabile pc coi relativi software e tutti i libri occorrenti per il nostro aggiornamento,  ma arriva in ritardo poichè la maggior parte dei docenti (a proprie spese) si era già procurata da tempo tutti questi indispensabili strumenti. 

Insomma, le confesso che ci sentiamo tutti presi in giro da questa riforma della “Buona Scuola” e non ne possiamo più di essere trattati in questo modo.

Sarebbe stato molto meglio mettere direttamente in busta paga quei 500 euro, almeno come piccolo rimborso per sanare una grave mancanza del “Datore di Lavoro” (leggi Stato). 

I lettori ci scrivono

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