“La Costituzione è un libro di m…buono per pulirsi il c…” e la senatrice a vita Segre “sta bene in un simpatico termovalorizzatore”: a scrivere queste frasi indegne, nelle sue tre pagine Facebook, sarebbe stato un insegnante, il professor Sebastiano Sartori, in servizio presso l’Istituto alberghiero Barbarigo di Venezia.
Sebastiani, 50 anni, già segretario regionale di Forza Nuova, scrive l’Ansa, non è nuovo a sparate a carattere xenofobo. Solo che stavolta per i genitori si è superata la soglia della tolleranza.
Il caso è giunto al Miur. A sollevare la questione, sollecitando l’interessamento del ministro Marco Bussetti, sono stati i senatori del Pd Simona Malpezzi e Andrea Ferrazzi. “Che cosa aspetta il ministero ad intervenire? Peraltro il professor Sartori, già segretario Veneto di Forza Nuova, anche in passato è stato segnalato per i suoi scritti deliranti e fascisti. Appare ormai chiaro che c’è un’incompatibilità di fatto tra le sue posizioni politiche ed il ruolo di insegnante”.
E il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, il 19 aprile è intervenuto, chiedendo approfondimenti sul caso all’Ufficio scolastico del Veneto. Dove però il fatto era già stato comunicato.
Perché le frasi del docente sono state contestate da alcuni genitori dei suoi alunni, ma non solo a parole: hanno scritto una lunga lettera alla magistratura, alla Polizia e, appunto, all’Ufficio scolastico regionale. Sostenendo che un pubblico ufficiale “dovrebbe essere un educatore” e non può esprimersi in questo modo vergognoso.
“Siamo molto preoccupati – hanno scritto le famiglie degli studenti – per il fatto che un insegnante sia quotidianamente in contatto con i nostri figli. Sartori inneggia al razzismo, alla guerra, all’intolleranza, al fascismo e a quanto di peggiore ci possa essere”.
La sua, sostengono, “non è libertà di pensiero. Pensiamo che un insegnante, che ha un ruolo educativo importante e fondamentale, non debba permettersi certe esternazioni su Facebook”.
Aggiungono di credere “nei valori della Costituzione” e di ritenere che gli insulti che l’insegnante fa alla Costituzione stessa, al Papa e al presidente Mattarella “siano fortemente lesivi dei valori educativi che ispirano le nostre famiglie e la scuola italiana”.
Secondo le famiglie, anche durante le lezioni il professor Sartori si lascerebbe andare a comportamenti di chiara matrice razzista.
“I nostri ragazzi – continuano i genitori nella lettera – hanno paura a controbattere a ciò, perchè il suo atteggiamento è aggressivo e prepotente anche per i colleghi”.
Per ora dalla scuola non vi è alcun commento. “Io rispondo con gli atti – avrebbe detto la dirigente scolastica, Rachele Scandella – che sono previsti dalla legge per questi casi”.
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