La Flc-Cgil soddisfatta a metà: la liquidazione ritardata non ci piace

Anche la Flc-Cgil esprime approvazione per l’emendamento approvato venerdì notte dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera: il suo segretario generale, Domenico Pantaleo, ricorda che se approvato in Aula, il provvedimento “consente il pensionamento agli insegnanti che nel 2012 avevano maturato il diritto alla pensione con ‘Quota 96’, sana una palese ingiustizia e consente di procedere a 4 mila nuove immissioni in ruolo. È altrettanto positiva la possibilità di rivalutare le pensioni per le donne che avevano deciso di lasciare il lavoro con 57 anni di età e 35 anni optando per il calcolo con il sistema contributivo per tutti gli anni di servizio”.

“Ci auguriamo – continua Pantaleo – che l’emendamento non venga stravolto nei passaggi parlamentari e che si modifichi la parte relativa al pagamento della liquidazione che penalizza fortemente coloro che andranno in pensione con quota 96”. La liquidazione, infatti, come viene spiegato in un altro articolo, verrà corrisposta ai 4mila lavoratori sulla base dei tempi stabiliti dalla legge Fornero.

Anche la Flc-Cgil si sofferma sul fatto che “ora bisogna ulteriormente intervenire per cambiare la legge Fornero per tutti garantendo una maggiore flessibilità in uscita e senza penalizzazioni. La piattaforma di Cgil-Cisl-Uil rivendica modifiche strutturali altrimenti si rischia di avere differenti regole nel pensionamento nei settori pubblici e tra settori pubblici e privati. Senza interventi sulla pessima riforma delle pensioni nei prossimi anni gli spazi per la stabilizzazione dei precari e per l’ingresso di giovani in tutti i settori della conoscenza saranno limitati”.

Pantaleo coglie l’occasione per ribadire “la richiesta della FLC CGIL al Governo di procedere rapidamente alle immissioni in ruolo nella scuola, su tutti i posti disponibili e sul sostegno, che sono 55 mila (42 mila docenti e 13 mila ATA) senza alcuna penalizzazione in termini di diritti e salario per i precari. I ritardi che si stanno accumulando rischiano di condizionare negativamente l’inizio dell’anno scolastico”.

Alessandro Giuliani

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