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La nuova scuola di Obama? Stipendi ai prof per merito e via gli incapaci

Pagare anche gli insegnanti della scuola pubblica in base al merito, anche se i sindacati del settore non la pensano allo stesso modo, sino ad arrivare allontanare dalla classe quelli incapaci. E’ questo l’intendimento espresso dal Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per rilanciare l’istruzione pubblica americana dopo il declino degli ultimi anni. Parlando alla Camera del commercio ispanico americano, Obama ha delineato un futuro in cui la scuola dovrà cambiare e ricevere nuovi investimenti perchè “il declino dell’istruzione è intollerabile”. E la scuola pubblica, per funzionare, deve avere coraggio ed essere innovativa. Il Presidente ha parlato a lungo di un “impegno senza precedenti per garantire che chiunque abbia il compito di educare i nostri figli lo faccia il meglio possibile”. Una presa di posizione che per i suoi detrattori non sembra aver riscontro nei fatti: è notizia di qualche settimana fa quella che Obama ha infatti iscritto le figliolette a una prestigiosa scuola privata di Washington.
In termini finanziari l’investimento del Governo americano sarà vicino ai 5 miliardi di dollari. A livello strategico, invece, la nuova linea da assumere parte da migliori corsi di formazione, più investimenti e nuove responsabilità. “Troppi nel mio partito – ha detto il 10 marzo il primo Presidente afro-americano degli Usa – hanno avversato l’idea di compensare la bravura dell’insegnante con aumenti di stipendio anche se sappiamo che può fare la differenza in classe. Troppi nel partito repubblicano hanno avversato nuovi investimenti nell’istruzione elementare, nonostante le indubbie prove della sua importanza”. La riforma è imperativa, per Obama, nonostante la crisi economica. Perché “nonostante risorse che non hanno paragoni nel mondo, abbiamo lasciato che i voti calassero, le scuole crollassero, la qualità degli insegnanti si abbassasse, e che le altre nazioni ci superassero. Il declino dell’istruzione americana – ha continuato Obama – è intollerabile per l’economia, insostenibile per la democrazia, inaccettabile per i nostri figli. C’è in gioco semplicemente il sogno americano”.
Per risollevare le sorti della scuola americana il Presidente dichiara quindi la guerra ai professori incapaci. Dice espressamente che le autorità statali e locali dovranno “prendere provvedimenti per allontanare i cattivi insegnanti dalla classe. Voglio essere chiaro: un insegnante che ha un’altra opportunità e non migliora, non ha motivo di continuare a insegnare”.
La riduzione dell’abbandono degli studi è un’altra priorità, per cui è necessario riformare le scuole peggiori, “una responsabilità collettiva per gli americani”. Obama chiede ai cittadini che ogni ragazzo si impegni a fare un anno di superiori o di università in più; l’obbiettivo è avere il primato mondiale dei laureati entro il 2020. Un primato posto da chi se ne intende.
Alessandro Giuliani

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