Sicurezza ed edilizia scolastica

La presenza di radon nelle nostre scuole

Nel 1988 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato il radon come cancerogeno di gruppo 1, ossia sostanza per la quale vi è evidenza accertata di cancerogenicità per l’uomo.

La natura geologica del suolo di molte zone, le tecniche utilizzate per la costruzione di edifici e i materiali impiegati costituiscono elementi che fanno dell’Italia un’area particolarmente a rischio da questo punto di vista.  A tal riguardo il D.Lgs. 241/00, che recepisce la direttiva 96/29/EURATOM, stabilisce i limiti di concentrazione media annua di radon nei luoghi di lavoro ed, espressamente, anche nelle scuole.

In particolare, per le scuole dell’infanzia e dell’obbligo, il limite (chiamato livello d’azione) è fissato in 500 Bq/m3. L’indicatore riporta i dati statistici generali risultanti dai controlli finora condotti: viene fornita la percentuale di scuole, rispetto a quelle monitorate, in cui almeno in un locale è stato riscontrato un superamento del limite di 500 Bq/m3; per tali situazioni la normativa prevede che entro tre anni vengano attuate azioni di mitigazione.

In molte regioni italiane sono state realizzate o sono in corso indagini più capillari sulla presenza di radon che interessano a vario titolo anche le scuole.

Aldo Domenico Ficara

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