Attualità

La protesta degli studenti medi, intervista a Giulia del liceo Alberti di Napoli: “Troppi contagi, non siamo tutelati”

In Campania, domani 11 gennaio, le scuole riapriranno tutte, in quanto l’ordinanza del 7 gennaio del presidente De Luca è stata sospesa dal TAR.
Questa mattina, però, gli studenti in classe nelle scuole secondarie di secondo grado,che non erano interessate dall’ordinanza, erano davvero pochi; intere classi sono decimate dal Covid ma ha contato molto anche l’adesione a macchia di leopardo degli studenti alla protesta contro il rientro a scuola.
Di questa protesta parliamo con Giulia, classe terza A del Liceo Alberti nel quartiere Vomero.

Perché avete deciso questa mattina di non ritornare a scuola in presenza? 
Non ci sentiamo tutelati visto il dilagare dei contagi.
I dati sono preoccupanti; nella nostra regione abbiamo un indice di contagio all’ 1,78, oltre che l’impossibilità concreta di tracciamenti e una situazione negli ospedali drammatica.
In ogni famiglia ormai c’è più di un positivo

Cosa replicate al Ministro Bianchi che afferma che la scuola è sicura e che l’apertura delle scuole non influisce sul numero dei contagi, considerando che la quarta ondata si è sviluppata con le scuole chiuse per la pausa natalizia?
La quarta ondata si è scatenata nonostante le scuole chiuse perché le persone non hanno più rispettato il distanziamento, l’uso della mascherina e la continua igienizzazione delle mani.
Ho assistito durante le vacanze natalizie a persone che, entrando negli esercizi commerciali o nei bar, non rispettavano i criteri di sicurezza.
Il problema è che ora c’è un tale diffusione del contagio per cui la scuola non ne può uscire indenne e avrà un effetto ahimè moltiplicatore.
Ecco perché le rassicurazioni del Ministro Bianchi non ci convincono.
Sembrano essere dettate più dalla propaganda che dai fatti.

Cosa chiedete in concreto per ritornare in aula?
L’ abbassamento del numero dei contagi, tamponi gratuiti per gli studenti e il rispetto delle norme di distanziamento e di sicurezza.
Aggiungiamo che vorremmo studiare in classi meno numerose e con sistemi di ricambio d’aria senza dover aprire porte e finestre.

Che giudizio date dei genitori No Dad che sostengono che le scuole non devono essere chiuse e sono contrari alla decisione del presidente De Luca di chiudere le scuole dall’infanzia alle scuole medie?
Questi genitori considerano la scuola come un baby parking mettendo a rischio la vita dei loro figli.

Intendete continuare nell’astenervi dalle lezioni in presenza, come pensate di organizzarvi nei prossimi giorni, se non verranno accolte le vostre richieste?
La verità è che c’è molta confusione, alcune classi vogliono rientrare e altri invece vogliono continuare la protesta.

Libero Tassella

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