Il motivo del blocco delle risorse, finalizzate a studiare un fenomeno, quello dei terremoti, che nei secoli ha portato distruzione e morte, sarebbe dovuto al fondato sospetto che i bandi siano stati gestiti secondo criteri “baronali” e con modalità opacissime. Fermate dunque tutta le procedure di assegnazione dei finanziamenti pubblici.
La Protezione civile periodicamente assegna ricerche in tema di sismicità, e in questo caso i bandi per il 2014 riguardavano tre argomenti importanti:
il “miglioramento delle conoscenze per la definizione del potenziale sismogenetico”, per circa 400mila euro;
la pericolosità degli eventi sismici, pari a circa 360mila euro; la “previsione a breve termine e preparazione dei terremoti”, per oltre 130mila euro.
Sembra dunque che alcuni bandi, fra le altre irregolarità, sarebbero stati pubblicati subito prima della loro scadenza per dividere i ricercatori in due categorie: i futuri vincitori, e tutti gli altri.
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