Categorie: Personale

La rivolta dei presidi: troppo lavoro mal pagato. La Buona Scuola è diventata un boomerang

Non sono studenti, nè docenti, ma sono ugualmente agguerriti. Stiamo parlando dei dirigenti scolastici che si scagliano contro il governo. Il motivo è presto detto: un concorso per nuovi presidi che tarda ad arrivare, compiti e responsabilità sempre più alti. La Buona Scuola, inizialmente vista benevolmente, si è via via trasformata in un boomerang. Gira sul web una tabella con cui si confrontano con i dirigenti pari grado di altri ministeri: con la metà dello stipendio (circa 55.000 euro lordi) hanno 21 responsabilità in più e non sempre hanno a che fare con la didattica.

 

{loadposition carta-docente}

 

In un’intervista al Corriere Fiorentino, il presidente dell’ANP Toscana, Alessandro Artini, parla così: “Basta super lavoro: rifiuteremo incarichi, reggenze e ciò che non ci spetta. Il primo problema è che i carichi di lavoro, con tutte le incombenze burocratiche che ci piovono addosso, sono diventati insostenibili — spiega Artini — Poi, La riforma della Buona Scuola, che secondo molti di noi andava nella direzione corretta, ha finito per darci delle enormi responsabilità, ma senza darci dei poteri effettivi. Però quando i genitori vengono a contestare un docente inadeguato se la prendono, e giustamente, con noi dirigenti”.

 

{loadposition facebook}

 

Il dirigente scolastico dell’Istituto Saffi, Valerio Vagnoli, sempre al Corriere Fiorentino, parla del suo caso concreto: “Dirigo una scuola di 1.200 studenti, e quindi ho a che fare con 2.400 genitori, con 190 insegnanti, con altri 50 dipendenti. E in più una volta a settimana devo andare a Palazzuolo sul Senio e Marradi per una reggenza — dice — Siamo sopraffatti, siamo sommersi dalle scartoffie, dai ricevimenti, dai collegi, dai genitori che legittimamente bussano alla tua porta. Lavoriamo 12 ore al giorno. E non basta. La domenica è l’unico giorno in cui abbiamo tempo per scrivere le relazioni della settimana: per questo io e altri dirigenti chiediamo, provocatoriamente, di aprire le scuole anche la domenica in modo da far vedere in che condizioni siamo”

Andrea Carlino

Articoli recenti

Valditara: i docenti devono imparare governare l’intelligenza artificiale perché personalizza l’apprendimento a scuola, il “terreno” è pronto

L’intelligenza artificiale ha un ruolo attivo anche nella didattica che si fa a scuola: può…

14/05/2024

Abbandono scolastico, dati in leggero miglioramento ma non certamente per i progetti PNRR: lo dicono i tecnici del MEF

Il DEF 2024 presentato nei giorni scorsi dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti contiene un allegato…

13/05/2024

TFA sostegno VIII ciclo, chi sta per conseguire il titolo potrà già usarlo nella prossima mobilità annuale

L'ottavo ciclo di TFA sostegno sta giungendo al termine, entro il prossimo 30 giugno 2024,…

13/05/2024

Curriculum studente per esame di Stato, il Garante della Privacy vuole vederci chiaro sugli esiti delle prove Invalsi

Sul nuovo “format” del curriculum dello studente c’è una novità importante: come è noto il…

13/05/2024

La scuola è cultura dell’incontro, prego per alunni e docenti: Papa Francesco scrive ai bambini ‘coniglietti bianchi’ dell’ospedale di Perugia

“La scuola è un luogo di incontro. Abbiamo bisogno di questa cultura dell'incontro per conoscerci,…

13/05/2024