Categorie: Politica scolastica

La scuola riparte o la scuola si inceppa?

La domanda è più che doverosa ed ha lo scopo di capire qual è lo stato dell’arte del  decreto legge “l’istruzione riparte” che aveva ridato speranza a tutto il settore dell’istruzione, dopo gli anni bui dell’era Gelmini e Profumo.
Alcune delle norme previste nel decreto legge “l’istruzione riparte” hanno trovato attuazione o sono rimaste solo promesse sulla carta?
 
Bisogna ricordare che il decreto legge 104/13  era stato emanato nel settembre 2013  per volere dell’allora ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza. In questo  provvedimento, all’art. 5 comma 1, per consentire un giusto adeguamento dei programmi, a decorrere dall’anno scolastico 2014-2015 negli istituti tecnici e professionali, sono integrati, in una delle due classi del primo biennio, da un’ora di insegnamento di geografia generale ed economica. Questa norma è stata confermata nella circolare 34 del primo aprile 2014 che la cita espressamente per attuare l’introduzione di un’ora di geografia economica in una delle due classi del biennio degli istituti tecnici e professionali. Nella stessa circolare è anche specificato che nel Sistema informativo l’ora è stata inserita nelle classi del primo anno, mentre l’istituzione scolastica, nella propria autonomia, potrà scegliere a quale delle due classi del biennio farla impartire. Dunque  possiamo affermare che la legge è stata attuata, anche se francamente con un’ora di geografia in più la settimana, e per un solo anno per giunta , non si può certamente dire che l’istruzione riparte. Nel decreto legge 104/2013 si  erano stanziati 15 milioni di euro per la lotta alla dispersione scolastica in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Sinceramente non siamo a conoscenza di attività  didattiche integrative realmente effettuate durante questo anno scolastico e volte, così come prevede il decreto “La scuola riparte”, al  rafforzamento delle competenze di base e metodi didattici individuali. Altri milioni di euro si attendevano per quanto riguarda l’orientamento degli studenti, ma anche in questo caso le scuole hanno dovuto fare i conti, con un drastico e realistico decremento del fondo d’Istituto del 50%, rispetto all’anno scolastico 2012-2013. La sensazione è che le buone intenzioni avute nel proporre  il decreto 104/2013, siano andate perse nell’attuarlo concretamente. In buona sostanza è parere diffuso, che la scuola ha tentato di ripartire ma forse si è inceppata strada facendo. Saremmo ben felici di essere smentiti e soprattutto rassicurati sui milioni di euro previsti per l’orientamento degli studenti e per le attività didattiche contro la dispersione scolastica. Non prendiamoci in giro, pensando che la scuola possa essere ripartita con l’approvazione, in organico di diritto, di 33 ore all’anno di geografia economica, che certamente accontenteranno un migliaio di docenti di questa disciplina, ma in alcun modo potranno sanare il disastro in cui versa la scuola pubblica italiana.

Lucio Ficara

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