La speranza delle bande “armate” di musica: Muti dirige 1000 ragazzi calabresi

“In Calabria si diffonde il ‘miracolo Muti’. Non c’è paese in provincia di Reggio, dai più sperduti fino a Locri e Rosarno, che non abbia ricostituito la banda musicale”, continua ancora l’ assessore alla cultura e alla legalità della provincia di Reggio Calabria, presentando all’Adnkronos l’evento ‘Grazie Muti’, che si terrà il 31 luglio, con inizio alle 21,30, nella Piazza d’Armi della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria.
“Il maestro Riccardo Muti dirigerà più di mille ragazzi provenienti da tutta la regione, in tre sinfonie dal Nabucco, dalla Norma e dalla Forza del Destino. La più piccola musicista ha 8 anni, il più grande 23.”
Ma c’è un significato in più che va oltre l’evento musicale, rimarca Lamberti-Castronuovo: “Rappresenta il connubio tra arte, musica e legalità. Dalla Calabria parte un messaggio di ‘bande’, stavolta non armate. Hanno strumenti di pace. E oltre ogni problema raccontano un messaggio di speranza e legalità che viene dalla nostra terra, e corre sulle note della gioventù”.
Il rapporto con Muti, del resto, è consolidato. “Il maestro venne nel 2006 a Reggio. In quell’occasione, gli feci conoscere il bergamotto. Fu amore a prima vista. Da allora non sale sul podio se non ha 4 gocce di bergamotto. Gli parlai anche di bambini di Delianuova, un paese dell’Aspromonte, che hanno formato una banda musicale”.
“Gli chiesi di ascoltarli e Muti fece un’audizione ai ragazzi. Ricordo che si girò verso di me e disse: ‘Questi sono musicisti veri’. Di quell’incontro parlò poi con i media di tutto il mondo. E ultimamente ha scritto che la musica non solo forma, ma salva”.
Il filo rosso che cuce gli spartiti del grande musicista con i giovani talenti non si è mai spezzato.
 E Lamberti-Castronuovo continua: “Muti vuole essere informato di tutto ciò che fanno. Mi telefonò da Tel Aviv, assicurando che avrebbe fatto loro aprire il Ravenna Festival, con l’omaggio alle Bande d’Italia, il 14 giugno del 2008. Una storia di bella musica che continua.”
Anche Nicola Gratteri, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, sottolinea: “E’ un messaggio di legalità, un segno concreto”;
mentre per Nuccio Ordine, ordinario di Letteratura italiana all’Università della Calabria e studioso noto per la promozione dei classici italiani nel mondo, “queste iniziative lodevoli che invitano i giovani ad aprirsi alla musica e alla cultura, costituiscono una fiammella accesa della speranza. La ‘ndrangheta non si batte con gli eserciti ma educando i giovani alla legalità e al sapere”.
Sulla stessa linea il senatore Luigi Li Gotti, responsabile Giustizia dell’Italia dei Valori, secondo il quale si tratta di “un’iniziativa che coinvolge i giovani, rendendoli antagonisti all’illegalità e alla prepotenza mafiosa. La musica e la cultura in Calabria fanno scoprire un mondo che può essere illuminato, visto e sentito. Un mondo chiaro e pulito. Contrapposto al mondo dell’oscurità e della penombra, che è proprio del silenzio e dell’omertà delle organizzazioni criminali”.
Più critico l’ex presidente della camera, Luciano Violante, per il quale “il fatto che il maestro Muti si dedichi a questo tipo di servizi per la comunità, è molto positivo. Questo però non basta a salvare la Calabria dalla crisi in cui da anni p precipitata. Non basta che venga un grande direttore d’orchestra: questi sono esempi. Ma i comportamenti quotidiani devono tenerli gli stessi calabresi, a partire dalle classi dirigenti della regione”.

Pasquale Almirante

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