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L’Atlante dell’infanzia a rischio “Lettera alla scuola” di Save the Children

“Quando avete buttato nel mondo d’oggi un ragazzo senza istruzione, avete buttato in cielo un passerotto senza ali”! Così Don Milani denunciava già 50 anni fa i limiti della scuola, lottando affinché le pari opportunità potessero finalmente attuarsi nel luogo dove crescono, si sviluppano le menti delle nuove generazioni.

Oggi come allora e sono i dati a parlare, le diseguaglianze sociali continuano a riflettersi sul rendimento degli alunni: tra i bambini e i ragazzi che vivono in condizioni di disagio è ancora elevato il rischio di dispersione scolastica. Nelle scuole secondarie di secondo grado il tasso di abbandono in un anno è stato del 4,3%, pari a 112.000 ragazzi, mentre in quelle di primo grado il tasso scende all’1,35%, che corrisponde a 23.000 alunni.

In un’Italia in cui le famiglie con minori in povertà assoluta in dieci anni sono quintuplicate, un dato allarmante che ha le sue conseguenze dirette in un altro problema centrale e pressante per la scuola: l’abbandono scolastico.

A cinquant’anni dalla scomparsa di Don Lorenzo Milani, che ha lottato affinché la scuola offrisse pari opportunità ai suoi studenti indipendentemente dalla loro condizione economica, l’VIII Atlante dell’infanzia rischio “Lettera alla scuola” di Save the Children, propone un nuovo viaggio in sei capitoli nella scuola italiana, con l’obiettivo di osservare e ascoltare il nostro sistema scolastico dal punto di vista degli studenti e, in particolare, dalla prospettiva di coloro che vivono ai margini e che, anche per questo, rischiano costantemente, oggi come cinquant’anni fa, la beffa di venire espulsi (anche) dalla scuola. Il viaggio parte dalla lezione ancora forte dei grandi maestri del passato, dal segno che hanno lasciato. E si snoda poi raccontando di scuole che hanno svolto e svolgono un ruolo anticipatore, di avamposto, con un artigianato intelligente, un pensiero pratico. Scuole che hanno raccolto la sfida educativa costruendo intorno a se’ una comunità educante. Perché, la sfida educativa comincia investendo nella trasformazione delle zone più a rischio in comunità educanti, che nel concreto significa non lasciare da sola la scuola a combattere la povertà educativa. Con la costruzione di comunità educanti dove oggi regnano il degrado urbano e la criminalità si va a lavorare in frontiera: quella che segna l’orizzonte del nostro Paese e della nostra democrazia.

Il volume di 360 pagine è curato da Giulio Cederna, corredato dagli scatti di Riccardo Venturi, da circa cinquanta mappe e grafici e da una ventina di contributi originali scritti da insegnanti, presidi, educatori, esperti della scuola, come Domenico Starnone, Franco Lorenzoni, Fabio Geda, Giancarlo Cavinato, Andrea Gavosto, Giancarlo Cerini, Umberto Galimberti. Una versione multimediale e interattiva è disponibile online (www.atlante.savethechildren.it).

Francesca Catania

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