Secondo le indicazioni provenienti dal Sistema informativo Excelsior, che Unioncamere realizza in collaborazione con Anpal, relative ai programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi per l’anno in corso, laurea o diploma valgono la metà dei contratti di lavoro che le imprese hanno già stipulato o intendono stipulare entro il 2017.
Ma per un laureato su tre e un diplomato su 5 le difficoltà nel trovare il candidato giusto non mancheranno.
Quest’anno le imprese italiane contano di inserire in azienda complessivamente 467mila laureati e un milione e 415mila diplomati nel corso del 2017.
La laurea è richiesta, quindi, per circa 1 posto di lavoro su 10 mentre ai diplomati è destinato oltre un terzo delle opportunità.
In definitiva, considerando il totale dei contratti di lavoro attivati nel 2017, quasi 1 contratto su 2 è destinato a personale con un livello di istruzione medio-alto.
Oltre la metà di chi ha iniziato l’apprendistato nel 2005, a dieci anni di distanza risulta precario, pagato con i voucher oppure ‘silente’, ovvero fuori dal mercato del lavoro. Inoltre il 10,7% ha un’attività di lavoro autonomo o parasubordinato, il 2,3% ha lavorato nel 2015 con voucher e lo 0,6% risulta iscritto ad una Cassa professionale (avvocato, notaio, commercialista, ecc.).
E ancora, il 23,6% risulta non più attivo. Di questi il 2,1% è costituito da persone che percepiscono un ammortizzatore sociale (cassa integrazione, Aspi, Naspi, mobilità), mentre il 20,7% si trova nella condizione di silente, ovvero nel 2015 non risulta in alcuno degli archivi Inps.
Dunque, a distanza di dieci anni dall’inizio dell’apprendistato, il 46,3% dei lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato.
Di questi, l’8% con la stessa azienda con cui ha iniziato da apprendista. L’anno di svolta è il 2016, quando aumenta del 32% rispetto all’anno precedente il numero di neoassunti in apprendistato, per un valore pari a 234.461 individui.
L’aumento delle assunzioni in apprendistato registrato nel 2016 (ultimo anno di rilevazione), tuttavia, compensa solo in parte la notevole perdita di contratti che si era verificata nel 2015 a causa dell’introduzione degli incentivi alle assunzioni. Nell’insieme (inclusi quindi i neoassunti), il numero totale degli apprendisti in Italia è di 381.526 individui, pari al 12,4% degli occupati della fascia di età 15-29 anni, con una diminuzione di -7,3 punti percentuali sul 2015.
Senza docente di sostegno l’alunno disabile non può chiaramente andare in gita. Ma nemmeno può…
Le recentissime elezioni per il rinnovo della componente elettiva del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione…
Come abbiamo più volte scritto le due riforme che più di altre stanno a cuore…
Diverse Regioni hanno già deliberato il calendario scolastico per il 2024/2025, stabilendo le date di…
Gli oltre cinquecentomila studenti dell'Emilia-Romagna torneranno a scuola il 16 settembre, mentre l'anno scolastico terminerà…
Nell’appuntamento di oggi con la rubrica di consulenza scolastica, il prof. Lucio Ficara risponde ad alcune domande sulle…