Attualità

L’eredità di Pippi Calzelunghe 75 anni dopo

Doppio anniversario quest’anno per l’icona svedese dell’emancipazione delle bambine Pippi Calzelunghe, una bandiera di autonomia in tutto, dal vestire allo stile di vita: si ricordano infatti i 75 anni dall’uscita del romanzo di Astrid Lindgren, vera pioniera nella pedagogia di genere, e 50 da quando nella allora televisione in bianco e nero fu trasmesso il primo telefilm della serie in Italia. Gli anni trascorsi non hanno indebolito il fascino esercitato dalla bambina con le trecce rosse, i vestiti multicolori, a volte rattoppati, che per amici aveva un cavallo bianco, una scimmietta e i bambini del vicinato, Tom e Annika. Sin dall’epoca Pippi, che ha un padre marinaio in giro per il mondo e della cui madre poco o nulla è reso noto, pose spesso involontariamente numerose domande a genitori e insegnanti e mise in discussione i modelli educativi. La bambina dalle calze a righe, piena di fascino per coetanei e adulti, ha sfidato con il suo essere anticonformista più di una generazione. Dalla sua comparsa Pippi ha suscitato consensi e dissensi: Lindgren, racconta Inger Nilsson, in questi giorni nuovamente alla ribalta, ai tempi l’interprete della prodigiosa e ribelle bambina svedese sugli schermi, oggi 61 anni, veniva a trovarci sul set e ha sempre dichiarato che l’obiettivo numero uno del suo libro era quello di divertire sua figlia e tutti gli altri bambini.

Nilsson, che ha nel tempo conservato intatti i ricordi di quegli anni, e che per chi se la ricorda nel telefilm non è difficile da riconoscere ancora oggi, dice che Pippi era stata accusata di essere un pessimo modello, al punto che furono in molti a chiedere di edulcorare la storia, ma Astrid Lindgren aveva scritto un racconto di fantasia, non reale. Pippi è un personaggio positivo, dice l’attrice, quando uscì il libro ebbe grande successo ma alcuni dissero: cosa succederebbe se i bambini si comportassero come lei?

Pippi Calzelunghe oggi

Se oggi i riflettori sono accesi sulla ex bambina attrice Inger Nilsson, che nel tempo ha comunque legato la sua vita personale e lavorativa al personaggio di Pippi, vale la pena, seppure con uno sguardo fugace, ricordare che la protagonista di tante avventure, che Astrid Lindgren scrisse nel lontano 1945, non mostra segni di invecchiamento in quanto a messaggi e insegnamenti sulla pedagogia di genere e sui modelli educativi. Pippi è diventata vari film e musicals, più di un cartone animato, un personaggio che ha ispirato uomini e donne in tutto il mondo, una bambina senza genitori, senza regole eppure capace di divertire con leggerezza. Ecco sono qui, la frase iniziale della notissima serie televisiva, che la bimba svedese dal sorriso birichino e a cavallo del signor Nilsson pronuncia all’inizio di ogni episodio del telefilm, resta associata per sempre a lei, come anticipo di storie solo all’apparenza prive di significati.

A chi somiglierebbe oggi? È proprio Nilsson a paragonarla all’ambientalista svedese più famosa al mondo Greta Thunberg, che in qualche modo ha reso nuovamente globale la cultura e lo stile educativo scandinavo, pur con le dovute differenze.

Per chi avesse il piacere di scoprire e riscoprire Pippi la serie sarà poi in onda dal 7 settembre, dal lunedì al venerdì, ogni giorno alle 9.10 su DeAJunior.

Carmelina Maurizio

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