In questi giorni è stata diffusa la notizia secondo cui, come denuncia un gruppo di attiviste ucraine che si è rivolto a Irina Cascei, giornalista ucraina che vive da molti anni a Roma e collabora con varie testate italiane, i libri di scuola italiani raccontano la storia secondo la linea di Putin e della Russia. Lo riporta Adnkronos.
Oggi, 20 marzo, il dicastero di Viale Trastevere ha pubblicato un comunicato in merito: “In relazione alla notizia della diffusione di libri di testo scolastici per le scuole secondarie di primo grado con un’impostazione faziosa e distorta della realtà storica, in favore della narrazione della Russia putiniana e dell’Unione Sovietica comunista nelle discipline di Storia e Geografia, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato verifiche per appurare se i contenuti dei manuali presentano effettive criticità”.
Secondo l’inchiesta su 13 sussidiari adottati nelle scuole medie italiane dodici riportano una versione della storia recente di Russia e Ucraina che rispecchia molto la propaganda revisionista del Cremlino. Sulla vicenda ha espresso la propria “grave preoccupazione” anche l’ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yaroslav Melnyk, che punta il dito contro la propaganda del Cremlino. “La disinformazione russa presente nei libri italiani favorisce la creazione di una versione distorta degli eventi, alterando la realtà e manipolando la percezione della storia, della geografia, dei processi politici”, ha detto il diplomatico all’Adnkronos, “questo è il risultato di una massiccia campagna del Cremlino volta a diffondere narrazioni false, influenzare l’opinione pubblica nella società italiana e a promuovere gli obiettivi politici di Mosca di dividere la società europea”.
Melnyk sottolinea poi quanto sia grave che l’obiettivo della propaganda siano i bambini, portando a una comprensione errata di determinati eventi storici e dell’eredità culturale di certi paesi. “La diffusione di narrazioni sulla ‘creazione artificiale dell’Ucraina dopo il crollo dell’Urss’, ‘conflitti etnici’, ‘referendum libero in Crimea per l’adesione alla Federazione Russa’ combinata con la retorica imperialista dei moderni putinisti sui canali europei»”, aggiunge l’ambasciatore, “crea una falsa immagine sull’intervento militare russo in Ucraina e mina i principi democratici nel mondo”.
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