I libri di testo che parlano di preistoria dovranno essere riscritti o perlomeno corretti.
In Spagna (e precisamente in Cantabria, in Extremadura e in Andalusia) sono state scoperte le pitture rupestri più antiche del mondo.
La datazione è stata effettuata con tecniche innovative e ha evidenziato che risalgono a circa 64.000 anni fa, cioè 20mila anni prima dell’arrivo degli Homo sapiens in Europa.
I paleontologi che hanno fatto la scoperta ritengono che le pitture siano legate a insediamenti di uomini di Neanderthal che, finora, sono stati considerati ad un livello decisamente inferiore rispetto all’homo sapiens.
Le pitture spagnole dimostrano invece che i Neanderthal possedevano già una notevole capacità simbolica; i dipinti, infatti, colorati in nero e ocra, raffigurano gruppi di animali, punti e segni geometrici e impronte delle mano.
Questa scoperta imporrà una riscrittura dei libri di testo perlomeno per quanto riguarda la parte relativa alle fasi più lontane del complesso processo evolutivo che ha portato alla affermazione dell’homo sapiens e alla scomparsa dell’uomo di Neanderthal.
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