Il percorso che dovrà aprire la strada per l’attivazione del nuovo Liceo Made in Italy sembra già segnato problemi di non semplice soluzione che la Rete nazionale dei licei economico-sociali sta mettendo in evidenza.
Intanto la Rete ricorda che le classi del made in Italy potranno essere attivate solamente nei licei economico-sociali che secondo quanto previsto dalla nota ministeriale 41318 del 28/12/2023 potranno operare secondo una di queste ipotesi:
I problemi organizzativi, però, non sono pochi.
Ad esempio alla data del 15 gennaio le istituzioni scolastiche che dovessero decidere di presentare la propria candidatura per l’attivazione del Made il Italy (ipotesi 1 e 2) non sapranno quanti iscritti avranno al LES, in quanto le iscrizioni si apriranno il 18 gennaio e si chiuderanno il 10 febbraio.
Inoltre, vista la diversità del monte ore annuo di alcune discipline dei due indirizzi ovvero l’assenza di alcune altre previste nel LES ma non nel Made in Italy, non è del tutto chiaro come gestire l’ovvia diminuzione di ore della classe di concorso A018 (filosofia e scienze umane) e Seconda Lingua Straniera; tale diminuzione sarà tanto più significativa quante più classi prime di Made in Italy saranno attivate.
La Rete lamenta poi il fatto che, ad oggi, siamo in assenza di Indicazioni sulle competenze ed i contenuti delle diverse materie del nuovo liceo e questo pone alcuni problemi che richiedono attenzione, dalla presentazione alle famiglie dell’offerta formativa del Made in Italy fino alla mancanza di libri di testo adeguati.
Inoltre le Scuole secondarie di primo grado potrebbero avere difficoltà ad esprimere un consiglio orientativo verso il nuovo indirizzo come invece prevedono le norme.
Vedremo nei prossimi giorni se e come il Ministero riuscirà ad affrontare questi i temi sollevati dalla Rete nazionale dei LES.
La sensazione è che davvero il Ministero abbia fatto il passo più lungo della gamba senza valutare appieno le conseguenze a cui si sarebbe andati incontro.
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