Attualità

Liceo Made in Italy: maglia nera, come Malabrocca al Giro d’Italia

Liceo Made in Italy come Malabrocca?
Forse sì
Ma chi era Malabrocca?

I vecchi come me che sto scrivendo questo articolo lo sanno perché il suo ricordo rimase nella memoria collettiva almeno fino agli anni ’60. Luigi Malabrocca fu un corridore ciclista che per due anni consecutivi (1946 e 1947) vinse al Giro d’Italia l’ambitissimo premio dell’ultimo classificato.
Ambitissimo perché alla maglia nera (questa era “divisa” che indossava l’ultimo) era collegato un premio in denaro di tutto rispetto che costringeva i corridori che aspiravano al riconoscimento a incredibili acrobazie per arrivare sempre in coda a tutti senza però correre il rischio di andare fuori tempo massimo (e infatti proprio per questo il premio venne cancellato a partire dal 1952).

E quest’anno, la maglia nera delle iscrizioni degli alunni viene assegnata al Liceo Made in Italy che, senza nessuna acrobazia, non va molto al di là dello 0,08% del totale con 375 studenti che hanno deciso di tentare la novità.
Nonostante l’indiscutibile flop, sia il ministro Valditara sia la sottosegretaria Frassinetti si sono già lasciati andare a commenti se non proprio di entusiasmo ma almeno di moderata soddisfazione.
E’ probabile però che gli uffici di Viale Trastevere non abbiano spiegato bene al Ministro e al suo staff che, con questi numeri, non è neppure detto che si possano avviare un po’ di classi del nuovo indirizzo.
Vediamo perché.
In linea di principio con 375 alunni si potrebbero formare all’incirca una quindicina di classi (e già questo sarebbe un risultato non modesto, ma del tutto fallimentare).
Ma non è questo il calcolo da fare, perché si tratta di capire come queste iscrizioni sono distribuite: per formare 15 classi bisognerebbe che le iscrizioni risultassero suddivise in modo preciso proprio fra 25 scuole (ma le istituzioni scolastiche che avevano aderito sono molte di più, esattamente una novantina).
A conti fatti è possibile quindi che in un certo numero di scuole le iscrizioni siano davvero poche, anche meno delle dita di una mano.
A questo punto cosa deciderà il Ministero?
Di autorizzare anche classi da 6-7 alunni pur di non ammettere la “sconfitta”?
Se così fosse si rischierebbe di creare un precedente e di consentire a tutti di “rivendicare” il diritto di formare classi al di sotto dei tetti minimi fissati dalle norme di legge. Difficile capire come il Ministero pensa di risolvere il problema, ma un fatto è fuori discussione: al Liceo Made in Italy (e a tutti coloro che hanno pervicacemente deciso di avviare questo nuovo percorso già da settembre 2024) toccherà indossare la maglia nera che fu di Malabrocca.
In futuro si vedrà.

Reginaldo Palermo

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