Categorie: Disabilità

Lingua dei Segni: ponte per un apprendimento inclusivo

Riceviamo e pubblichiamo il contributo di una lettrice, Valeria Viara, che racconta di un esperienza di una scuola primaria di Marina di San Nicola, una frazione di Ladispoli (Rm).

La scuola italiana è allo sfascio”, “La scuola italiana non è inclusiva”, “La scuola italiana non insegna il pensiero critico”. 
Quante volte abbiamo sentito o detto queste frasi? Eppure anche la nostra scuola ha, in mezzo a tante ombre, delle luci.‎
Oggi vi raccontiamo la sperimentazione portata avanti con una classe della Scuola Primaria Statale “Don Nicolino Merlo” di Marina di San Nicola, uno dei plessi dell’Istituto Comprensivo “Ladispoli 3”. ‎‎
L’aula è colorata, le sue pareti piene di disegni e di lavori dei bimbi, si percepisce che tra queste pareti si impara, ma ci si diverte anche! Sotto le grandi finestre spicca un muro tinteggiato di rosso con appesi cartoncini ‎per l’apprendimento della Lingua dei Segni (LIS), qui le sillabe si imparano anche così. In classe c’e’ una bimba con impianto cocleare ‎alla quale é stata affiancata un’assistente alla comunicazione, Antonietta De Lorenzo.
Da lei, dall’insegnante di sostegno Sara Peluso e dall’insegnante di italiano Domenica Carrozza nasce l’idea di insegnare il Linguaggio dei segni (LIS) a tutta la classe.
Molti sono gli studi che individuano nella LIS un importante supporto all’apprendimento della lingua orale e scritta per tutti i bambini, non solo per gli ipo-udenti. Così la LIS diventa, non solo strumento di inclusione, ma importante supporto per l’apprendimento di tutta la classe. La LIS, infatti, non solo sviluppa i neuroni specchio, ma la stessa collaborazione in classe tra docenti e bambini crea un clima di grande empatia abituando i bambini a lavorare in gruppo. ‎ 
In classe viene portato avanti anche il progetto Philosophy for Children, metodo sviluppato dal Prof. della Comumbia Universitu M. Lipman per lo sviluppo del pensiero critico e filosofico nei bimbi, ed il laboratorio viene integrato proprio con l’espressione attraverso la LIS: i grandi temi etici vengono affrontati già a sei anni e vengono sviluppati coi bambini attraverso la dialettica e l’espressione corporea che permette la LIS.‎ L’apprendimento della LIS, inoltre, é stato condiviso dalle famiglie degli alunni che si sono rese disponibile ad imparare con i bimbi esercitandosi a casa: la tanto auspicata sinergia scuola-famiglia qui e’ realtà.‎
In questa piccola‎ scuola di provincia la passione e la preparazione delle insegnanti ha reso possibile lo sviluppo di progetti all’avanguardia mostrando come, anche nella nostra scuola statale italiana, sia possibile portare avanti l’eccellenza attraverso percorsi didattici che mirino all’inclusione ed alla condivisione. Valori fondamentali che dovrebbero essere alla base di ogni percorso scolastico.‎‎
Redazione

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