I lettori ci scrivono

Ma i dottori di ricerca che altro devono ancora dimostrare di sapere?

Gentile Onorevole Ascani,

mi chiamo Sabrina Russo e le scrivo per farle presente la mia più totale delusione riguardo l’argomento del concorso che riguarda l’assunzione dei docenti precari della scuola.
Come può intuire io sono una docente precaria con 4 anni di servizio consecutivi, e a fine luglio e/o inizio agosto dovrà mettere in mano il proprio futuro all’esito di un quiz di 80 domande in 80 minuti. Capisco che lei mi possa rispondere che per entrare con un contratto a tempo indeterminato nella scuola o nella pubblica amministrazione, bisogna superare un concorso che attesti le proprie conoscenze.
Le faccio una domanda alla quale la prego di rispondere: una persona che negli anni ha conseguito una laurea, un dottorato di ricerca, 5 anni di assegni di ricerca, ha conseguito i 24 crediti CFU (non comprati ma presso università statale con regolare esame), cosa altro deve dimostrare di sapere? Non basta mai. Non è mai abbastanza. Non solo, aggiungo anche l’esperienza REALE maturata in classe con gli studenti per 4 anni di fila.
Purtroppo sono delusa, in quanto speravo che questa esperienza sul COVID-19 avesse insegnato qualcosa a tutti, ma alla politica italiana purtroppo no.
Adesso è il momento di agire per fare le cose che servono al paese, ma che siano di BUON SENSO e non dettate dai soliti beceri compromessi “o così o altrimenti cade il governo” cosa che non possiamo permettere in questo momento. Il PD aveva l’obbligo di fermare questo concorso scellerato, anomalo, e in piena emergenza sanitaria dove ci sarà una massa di gente che si muoverà per fare il concorso e non dar seguito alle manie di onnipotenza di un ministro inadeguato da tutti i punti di vista a ricoprire tale ruolo.

Il BUON SENSO mi dice che 24.000 docenti precari con più di 36 mesi di servizio saranno valutati per titoli e anni di servizio, anno di prova con tutor assegnato che controlla l’operato in classe del docente, prova orale finale per attestare l’idoneità.
I neolaureati e persone con anni di servizio inferiore ai 36 mesi svolgono regolare concorso ordinario.
Questo per me è BUON SENSO. Tutto il resto è spazzatura.
Le ricordo che il dottorato di ricerca è il più alto titolo accademico e quindi DEVE essere per lo Stato e per la scuola una risorsa da salvaguardare e non da trattare a pesci in faccia e dimostrare il proprio sapere in un quiz.
Purtroppo in Italia le cose vanno alla rovescia, un diplomato fa il Ministro degli Esteri (quali competenze ha a corredo di ciò?) e un dottore di ricerca deve fare la fame e costretto ad elemosinare un lavoro. VERGOGNA!!
E la cosa che più mi delude è che sia complice di ciò un partito che ho sempre votato. Le parla una tesserata storica del PD che fa parte del direttivo del partito nel suo paese e che ha votato e sostenuto la sua mozione nelle ultime elezioni per il segretario del partito. Non sono mai arrivata a tanto, ma se il PD si fa complice di questa schifezza, non farò più parte di questa comunità dove anche lei fa parte.

So che le mie parole andranno al vento e non serviranno a niente, ma ho sentito il bisogno di comunicarle il mio DISGUSTO di quello che sta avvenendo nel settore più bello del mondo che si chiama SCUOLA e CONOSCENZA.
Le auguro il meglio in questo momento difficile e le porgo i miei saluti

Sabrina Russo

 

 

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