“Un compagno di mio figlio spaccia e confeziona le dosi nella palestra della scuola ma il preside dice: non è affar mio”: questa è la denuncia, raccolta dalla Gazzetta di Parma, della mamma di un ragazzo che frequenta un istituto superiore della città emiliana.
La donna, secondo quanto riportano le agenzie, ha scritto al quotidiano una lunga lettera per denunciare la presunta omertà del dirigente scolastico, atteggiamento diametralmente opposto a quello del preside di un altro istituto di Parma, il Liceo Artistico Toschi, che nei giorni scorsi aveva denunciato la presenza di spacciatori a scuola permettendo l’arresto di due pusher di soli 16 e 17 anni.
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“Il preside mi ha detto invece che nel mio caso la scuola non può fare niente – scrive la mamma al quotidiano – La denuncia la deve fare mio figlio, non la scuola”. Cosa che la donna ha fatto, sentendosi dire che il preside può fare denuncia e sottolineando così alla fine: “è giusto che, una volta avvisato il dirigente scolastico, questo si tiri indietro e preferisca mandare avanti un ragazzo minorenne ed inesperto?”.
La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, alla luce della lettera, chiede alle autorità scolastiche “opportune verifiche. I dirigenti dell’Ufficio Scolastico Regionale, nel caso le accuse risultassero fondate, dovrebbero sanzionare questo dipendente pubblico – scrive il sindacato in una nota – Oltre a rispondere del suo comportamento ai suoi superiori, dovrebbe risponderne anche all’autorità giudiziaria”.
Intanto sull’uso di droga fra i giovanissimi arriva un nuovo allarme dei servizi Sert di Parma. “Da noi arrivano alcuni ragazzi che si fumano le canne con i loro genitori – spiega Radio Parma la direttrice del Sert – In più va sottolineato che la cannabis oggi ha un principio attivo 10-20 superiore a quella che circolava 10-15 anni fa. E poi c’è la pericolosissima cannabis sintetica”.
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