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Maturità 2017, aumentano i privatisti anche alle statali

Il 21 giugno 2017 partono gli Esami di Stato che vedranno studenti e studentesse alle prese con ansia e trepidazione.

Tuttavia, è bene ricordare che alla Maturità 2017 parteciperanno anche molti studenti che si presenteranno da privatista, cioè non hanno mai frequentato un giorno di lezione a scuola, ma hanno studiato autonomamente.

Tradizionalmente la figura dello studente privatista è associato alle scuole paritarie, che quest’ano, come riporta La Repubblica.it, vede uno studente su 8 presentarsi da privatista alle scuole paritarie.

La polemica in tal senso è servita, dato che le scuole paritarie che permettono di sostenere l’Esame di stato da esterni crescono e vengono ricondotti sempre più alla vicenda dei “diplomifici“, che rimangono un grosso problema per la scuola italiana.
In proposito il Ministero dell’Istruzione, con l’avvio della riforma de La Buona Scuola, ha avviato controlli più serrati, ma ancora i risultati non possono vedersi.

Nel frattempo, possiamo fare due considerazioni.

La prima è che su un totale di 41.804 studenti ai nastri di partenza nelle scuole paritarie, ben 5.252 (il 12,6 per cento) si presenteranno da esterni.
L’unico ostacolo da superare, si legge su La Repubblica, sarà l’esame integrativo che gli esterni sosterranno con una commissione composta da tutti docenti delle stesse scuole paritarie. Che sia una formalità o meno non è dato saperlo, ma i numeri non fanno altro che confermare il trend in aumento degli studenti privatisti alle paritarie.
Cosa che però non può dirsi per i prossimi maturandi che hanno frequentato regolarmente le scuole non statali, che saranno intorno al 3% del totale, suggerendo la seguente lettura: “alle paritarie studio da esterno e faccio gli esami da privatista, non mi interessa frequentare, vado alle statali altrimenti”.

Proprio le scuole statali, che presentano delle percentuali inferiori di privatisti rispetto alle paritarie, registrano tuttavia un incremento di questi maturandi esterni, anche più delle paritarie, ovvero il 4 per cento contro il 3 per cento delle scuole non statali.

Questo potrebbe significare che sono in aumento le persone che magari pentendosi di aver interrotto gli studi, si sono dati un’altra chance e, studiando da soli, si presentano alle scuole statali da esterni per sostenere la maturità, portando a leggere nuovamente i dati sulla dispersione scolastica da un’altra prospettiva, che a livello europeo relega l’Italia nelle retrovie.

Ma si tratta solo di possibili letture e non di dati ufficiali e certi.

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Fabrizio De Angelis

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