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Maturità 2023, gli studenti: tracce non adeguate e valutazione più legata alle prove che al percorso. Sondaggio UCN

In questi giorni si stanno concludendo gli esami di Stato 2023. Dopo le discusse prove scritte, si passa adesso all’ultimo step, quello della prova orale (valutabile con un massimo di 20 punti).

A raccogliere alcune preferenze dei maturandi 2022/23 è stato l’Ufficio di coordinamento Nazionale delle Consulte Studentesche con un sondaggio a cui hanno partecipato 11.374 utenti.

I risultati del sondaggio

Secondo i dati dell’indagine, per quanto riguarda la prima prova scritta di italiano, quasi i due terzi del campione ritiene che ci fosse una compresenza di tracce adeguate e non adeguate al percorso di studi svolto nei cinque anni, mentre emerge maggiore soddisfazione per la seconda prova scritta, vale a dire quella sulla disciplina caratterizzante l’indirizzo di studio: addirittura l’80% del campione l’ha ritenuta consona a quanto studiato a scuola, anche se quasi la metà di questa platea segnala comunque di aver riscontrato difficoltà nello svolgimento.

Sulla valutazione finale, invece, oltre il 67% del campione afferma di non ritenere corretta tale metodologia di valutazione, auspicando che in futuro venga dato un maggiore peso al percorso scolastico e, quindi, alla formazione complessiva dello studente.  I ragazzi sono stati infine sottoposti ad un ultima domanda (a risposta aperta), che chiedeva quali miglioramenti vorrebbero apportare all’esame di stato, ed è stato possibile riscontrare la forte presenza di tre richieste generali: la formazione di una commissione composta da docenti interni con il solo presidente esterno, la reintroduzione della tesina nella prova orale e, infine, la maggiore presenza di tracce di attualità nello scritto di italiano.

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Redazione

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