Abbiamo parlato in precedenza della decisione di una scuola di Montevarchi, di “punire” i bambini i cui genitori non abbiano provveduto a pagare il servizio mensa scolastica: per questi studenti solo pane e olio o meglio, come viene chiamato proprio in Toscana, “fett’unta”, appunto il pane con l’olio, unita a un po’ di frutta e a una bottiglietta d’acqua, da servire su un tavolo separato o in quello destinato a chi porta il pranzo da casa. Ordine del sindaco di centro-destra.
Sulla questione è intervenuta la senatrice di Sinistra Italiana Alessia Petraglia che commenta: “sia costituito subito un fondo di 1 miliardo e mezzo di euro annui, a cui i comuni possano attingere, finalizzato alla gratuità delle mense nelle Scuole che adottano il tempo pieno: chiediamo a chi si indigna per situazioni in cui i bambini sono privati della mensa scolastica di sostenere questo nostro emendamento”.
Petraglia, infatti, proseguendo fa notare che “in Toscana, come nel resto d’Italia, di situazioni da brivido come quello del comune aretino ce ne sono a bizzeffe; talvolta si arriva a proporre anche di negare il pasto ai ragazzi, come nel caso di Grosseto”.
“Molti politici, giustamente, prosegue la senatrice di Sinistra Italiana, si indignano ma forse il momento è opportuno per segnare una svolta di civiltà nel nostro paese e porre termine ad umilianti esperienze a danno di bambini che non hanno nessuna responsabilità. A nostro avviso lo Stato deve garantire totalmente l’insegnamento pubblico e la fruibilità delle scuole. Si tratta di scelte politiche concrete che spettano non solo all’opposizione ma soprattutto – ha concluso Petraglia – a chi è in maggioranza”.
Il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai Martini risponde alle critiche sul provvedimento adottato: “a giugno 2016 ho trovato un buco di circa 500 mila euro, derivante dalle morosità accumulate per mense e trasporti. Tengo a precisare che i genitori morosi non sono in difficoltà economiche, solo che con atteggiamento furbetto hanno accumulato mancati pagamenti.”
Poi ha aggiunto: “nessun bambino resta «senza mangiare o messo in un angolo perché vengono avvisati i genitori”.
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