Il sapere non si acquisisce mai in base alle sue qualità intrinseche. La conquista del sapere ha bisogno di mediazioni, di messa in situazione, di strumenti adatti.
Per raggiungere l’apprendimento ci vuole dunque un metodo. Il metodo più diffuso nella scuola italiana è ancora quello trasmissivo. Anche oggi, infatti, l’insegnante organizza spesso le sequenze di apprendimento in due tempi successivi: il momento dell’acquisizione (lezione) e il momento dell’applicazione delle conoscenze acquisite con cui si procede anche alla valutazione. La comprensione da parte dell’allievo non è fatta propria dal metodo ma viene demandata all’atto individuale del soggetto. Il metodo trasmissivo non è dunque lo strumento adatto.
I metodi attivi hanno da tempo provato una nuova via che si è andata via via perfezionando: rendere attivo l’allievo invitandolo fin dall’inizio a impegnarsi nel percorso di apprendimento e proponendogli di lavorare concretamente. L’insegnante ha la responsabilità di mobilitare e di “far agire” gli allievi.
Per andare oltre apprendimenti meccanici e ripetitivi questi ultimi devono essere messi in “situazioni di apprendimento” in cui possano operare mentalmente:
1) lavorando su materiali;
2) a partire da consegne
3) per far emergere dei modelli e dei concetti.
In questo modo potranno essere in grado di padroneggiare le conoscenze e di trasferire ciò che hanno appreso in contesti nuovi (competenze).
La Tecnica della Scuola – ente accreditato Miur – organizza un corso online: “Metodi attivi di insegnamento: far agire per far imparare”della durata di 4 ore
> Giovedì 16 febbraio 2016 – Ore 17.00/19.00
> Giovedì 23 febbraio 2016 – Ore 17.00/19.00
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