Categorie: Politica scolastica

Mille modi di protesta sul DdL Scuola

In precedenti articoli abbiamo parlato delle proteste pacifiche con l’esibizione di striscioni e cartelli contro il Ddl 2994, che gli insegnanti stanno organizzando nelle strade del Giro d’Italia, stesse modalità sono state eseguite al Foro Italico, dove domenica 17 maggio si è svolta la finale degli internazionali di Tennis. Ma le proteste sono solo all’inizio, infatti, qualcuno parla di striscioni preparati per la finale di coppa Italia tra Juventus e Lazio, altri sostengono i più tradizionali flash mob, sul tipo di quelli organizzati alla vigilia dello sciopero unitario del 5 maggio. Tra le principali iniziative citiamo: “Un lenzuolo per chiedere il ritiro del DdL di riforma della scuola“.

In questa iniziativa si dice di appendere un lenzuolo al balcone, lasciandolo appeso tutta la prossima settimana. Un lenzuolo per dire che questa riforma è lesiva della Scuola Pubblica. Quindi un lenzuolo per dire no a una scuola verticistica e antidemocratica; no al ricatto del premier: riforma in cambio di assunzioni; no alle prove Invalsi come strumento di valutazione degli studenti e delle scuole; no agli albi territoriali e alla precarizzazione di tutti i docenti e no ai tagli continui all’Istruzione.

Per il 2 giugno è stato organizzato un evento in Facebook di lutto nazionale per la scuola pubblica, mentre martedì 19 maggio alle ore 17.00 altri insegnanti terranno un presidio contro il DdL davanti alla prefettura di Gorizia. Ad oggi non si contano più i numerosi gruppi che vogliono condizionare con il loro consenso (o non consenso) l’esito elettorale delle amministrative del 31 maggio e che si riproducono di giorno in giorno in modo esponenziale. Infine, il presidio del 19 maggio nella piazza di Montecitorio, dove si attendono numeri di partecipazione veramente importanti. Insomma siamo al cospetto di una protesta organizzata da moltissimi insegnanti in modo corretto e intelligente, che sta dilagando in ogni punto d’Italia, anche in quelli più remoti.

Aldo Domenico Ficara

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