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Mobilità, perché in Sicilia ci sono troppe certificazioni di 104?

Con l’approssimarsi della mobilità scolastica, si riapre la piattaforma per l’inoltro delle domande di trasferimento per il prossimo anno scolastico. I posti a disposizione nella nostra Isola sono parecchi, tra pensionamenti e nuovi piani di organizzazione.

Tuttavia questo non costituisce una buona notizia per gli aventi diritto. More solito, ci sarà il solito cospicuo numero di docenti in possesso di certificazione relative alla Legge 104, in base alla quale si acquisisce diritto di precedenza su qualsiasi titolo di studio o di punteggio. Questo comporta che chi volesse far ritorno in Sicilia da altra regione, o peggio, chi fra le Gae aspetta lo scorrimento in graduatoria ed il ruolo agognato, possa abbandonare ogni speranza anche per il prossimo anno scolastico: i posti vanno “alle 104”.

Nulla osterebbe questa che ormai viene considerata prassi se non fosse la percentuale sempre più crescente di chi stia male o debba assistere un malato in famiglia proprio nella terra della Trinacria.
Oltre l’augurio che le piaghe legate alla salute possano sanarsi, tuttavia una domanda, o forse più di una, sorge spontanea: perché le percentuali di queste certificazioni risultano essere ogni anno sempre più crescenti e perché concentrate in Sicilia? Forse che i furbetti della 104 proliferino anche nelle istituzioni scolastiche oltre che fra i burocrati della Regione Siciliana?
Quindi, potrebbe l’Assessore all’Istruzione, On. Lagalla, avviare un iter di verifica? Potrebbe l’operato del Presidente Nello Musumeci, più che attivo in seno a leggi 104 sospette di falsità, estendere le sue indagini anche in questo comparto?
È un auspicio che verrà inoltrato nelle sedi opportune, affinchè ogni legge a tutela sia davvero consequenziale ad una reale esigenza e non prevalga la logica opportunistica del mors tua vita mea.
Annalisa Romeo
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