Sulla questione dei vincoli alla mobilità potrebbe esserci qualche novità, forse già nei primi giorni della settimana.
L’incontro fra le parti già programmato per il 24 febbraio è saltato anche per le polemiche che hanno travolto il Ministro dopo i fatti di Firenze ed è stato rinviato a data da destinarsi.
Tuttavia Mario Pittoni, responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega, dichiara: “È in arrivo un primo provvedimento sul vincolo di permanenza dei docenti nella direzione auspicata dagli interessati. Parallelamente si lavora a un nuovo confronto a livello europeo, con la richiesta in primo luogo dell’estensione della fase transitoria così da affrontare con numeri adeguati il problema del precariato storico (le 70 mila stabilizzazioni previste dal PNRR non coprirebbero neanche i pensionamenti) oltre alla revisione della posizione di Bruxelles sul vincolo, le cui criticità sono al centro dell’approfondimento che abbiamo elaborato per l’occasione”.
Nel concreto – prosegue Pittoni – si sta cercando di spiegare all’UE che “il vincolo di permanenza è un istituto che, sebbene previsto dalla disciplina ordinamentale (da ultimo anche con carattere di cogenza), ha comunque sempre trovato modalità d’applicazione ragionevoli e ponderate in sede di contrattazione collettiva integrativa, dovendo entrare nel confronto con le parti sociali anche i necessari bilanciamenti tra interesse pubblico ed esigenze dei lavoratori”.
“L’istituto dei vincoli – spiega ancora Pittoni – non è affatto finalizzato a garantire la continuità didattica, e quindi a preservare il rapporto discente/alunno, siccome lo stesso art. 13, co. 5 del D.Lgs. n. 59/2017 stabilisce testualmente che ‘il docente può presentare, in ogni caso, domanda di assegnazione provvisoria e utilizzazione nell’ambito della provincia di appartenenza e può accettare il conferimento di supplenza per l’intero anno scolastico per altra tipologia o classe d concorso per le quali abbia titolo’. In tal senso, quindi, il vincolo appare più propriamente inteso a rispondere alle esigenze di certezza e stabilità nella programmazione degli organici e, rispetto a tale finalità, ne vanno verificate le modalità di attuazione onde trovare soluzioni compatibili con le istanze dei lavoratori”.
Sulla base di queste argomentazioni la delegazione ministeriale che sta trattando con Bruxelles pensa di poter ottenere il via libera in modo da poter finalmente consentire la firma di un accordo Ministero-sindacati anche soltanto in via provvisoria per il prossimo anno scolastico.
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