Categorie: Mobilità

Mobilità: sindacati chiedono disapplicazione della legge, ma il Miur non cede

L’andamento della trattativa per la firma del contratto integrativo sulla mobilità è difficille da comprendere. Si sta andando avanti con continui rinvii in attesa di trovare un punto d’intesa che francamente non si comprende proprio quale possa essere.

Al di là dell’accordo su elementi che appaiono per ora non decisivi del contratto le posizioni delle parti appaiono molto lontane sulla questione centrale che è quella dell’attivazione degli ambiti e della assegnazione alle scuole dei docenti titolari sull’ambito.
Ed è su questo che sarà pressoché impossibile trovare un accordo perchè la legge è piuttosto chiara e non sarà facile trovare un escamotage per eluderla.
Secondo la legge 107, infatti, la chiamata dagli albi, infatti, è prerogativa del dirigente scolastico che deve però definire criteri pubblici, trasparenti e ispirati al criterio della “buona amministrazione”.  Per i sindacati questa procedura è inaccettabile perchè mette in atto meccanismi clientelari e quindi chiedono che il contratto definisca fin da ora i criteri di assegnazione dei docenti alle scuole.
Sembra che il Ministero stia proponendo di affidare ad una apposita sequenza contrattuale da definire successivamente alla firma del contratto la soluzione di questo “nodo”.
Secondo quando si legge in un comunicato della CislScuola, i sindacati avrebbero anche preso l’impegno di predisporre una bozza di sequenza sulla quale iniziare a discutere.
Ma intanto la Gilda degli insegnanti ha già dichiarato che non c’è assolutamente da fidarsi di una simile proposta perché si sa bene che fine hanno fatto in passato molte “sequenze contrattuali”.
E anche UilScuola ha ribadito che – per ora – non ci sono le condizioni per chiudere la trattativa.
Significativo anche il silenzio di Flc-Cgil che non ha diramato comunicati ufficiali.
La trattativa riprende domani ma del nodo vero, quello degli ambiti, si parlerà forse a fine settimana. 
Lo scontro finale, insomma, pur rinviato di qualche giorno, appare del tutto inevitabile: se i sindacati continueranno a chiedere che il contratto disapplichi in qualche modo la legge, sarà difficile per il Mininstero accettare un accordo su queste basi.  L’unica via d’uscita, a quel punto, potrebbe essere quella di non istituire gli ambiti territoriali in modo da evitare che di affrontare il problema.

 

 

 

 

 

 

 

Reginaldo Palermo

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