Letta afferma di essere ” fiero di questi primi cinque mesi di governo per le misure adottate per l’istruzione e la cultura, diritto allo studio e agenda digitale”
Dunque, Letta si dichiara soddisfatto per il fatto che nel Dl Istruzione sono stati “investiti”100 milioni per il diritto allo studio. Questo è un taglio alle borse di studio. Nel 2009, già in piena crisi economica, si investirono 250 milioni di euro per il diritto allo studio!
Questo governo spende 15 milioni di euro da destinare alla lotta contro la dispersione scolastica. Quei soldi sono una goccia nel mare. Servirebbero 2 miliardi di euro per ripristinare il tempo pieno e gli organici pre-riforma Tremonti-Gelmini.
Le 67 mila assunzioni di personale docente in tre anni secondo il Premier sarebbero un investimento.
Il comunicato dei politici del 5Stelle sostiene inoltre che il numero di coloro che andranno in pensione è uguale a quello delle assunzioni, quindi si tratta, né più né meno, di un turn over fisiologico!
Questo governo non sta investendo nell’istruzione, precisa ancora il M5S, il Premier si riempie la bocca con espressioni come “inversione di rotta” ma a noi, da qui dentro, è chiarissimo come l’unica cosa che si sta facendo è mettere delle toppe a una situazione ormai degenerata.
Letta mente e lo fa consapevolmente. Mente di fronte a noi ma, soprattutto, mente al Paese.
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