“Nessuno stupore per la firma del presidente Mattarella. Dal momento che il ddl Buona scuola approvato al Senato è sostanzialmente identico a quello licenziato dai deputati il 20 maggio scorso, infatti, il Capo dello Stato, se avesse voluto, avrebbe avuto ben 45 giorni di tempo e due passaggi parlamentari per esprimere anche una minima perplessità. E non l’ha fatto”. A dirlo è Maria Mussini, senatrice del gruppo Misto e prima firmataria della Lip Scuola.
“Che il ddl Giannini diventasse legge era nelle cose: l’avevo messo in conto già di fronte alla totale indisponibilità a qualsiasi modifica nel passaggio a Palazzo Madama. Quanto, poi, questo provvedimento sia accettabile e applicabile – conclude Mussini – lo comprenderemo meglio a settembre, con l’inizio dell’anno scolastico. Insomma, ci rivedremo a Filippi”.
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