Il sindaco di Mamoiada, in provincia di Nuoro, non ha dubbi ed emana una ordinanza con cui stabilisce che gli studenti non devono fare i compiti delle vacanze.
Per essere precisi il sindaco Luciano Barone propone un elenco di “compiti” da svolgere: ballare, fare molto sport, ammirare l’alba, leggere quanto più possibile, usare le nuove parole imparare durante l’anno scolastico e così via.
Con una promessa finale: “A fine estare interrogherò tutti personalmente così potrò verificare chi ha fatto i compiti e chi no”.
Se il sindaco sardo voleva lanciare una provocazione va bene, ma c’è da chiedersi perchè usare lo strumento dell’ordinanza.
In realtà, però, se si legge con attenzione quanto firmato dal sindaco, si scopre che il documento è una ordinanza solo in apparenza: nell’oggetto di parla di “ordinanza n. 18 dell’8 giugno 2016” ma poi mancano tutti gli elementi formali dell’ordinanza stessa.
Mancano le motivazioni, manca ogni riferimento normativo, e non si spiega in base a quali presupposti un sindaco possa emanare un provvedimento del genere.
Per inciso non viene neppure precisato in che modo l’atto potrebbe essere impugnato, ma è ovvio che questo è un aspetto del tutto secondario.
Non c’è dubbio che il sindaco sa benissimo che il documento è soltanto una “finta” ordinanza, ma francamente c’è da chiedersi perchè mai la massima autorità cittadina di Mamoiada abbia sentito l’esigenza di firmare un documento del genere.
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